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Cronaca

Autoguidovie: in Regione scoppia il caso della lettera che "invita" al licenziamento

Presentata un'interrogazione dal consigliere Alessandro Corbetta (Lega). L'azienda replica: "C'è stato un fraintendimento"

I lavoratori di Autoguidovie temono il licenziamento. Nei giorni scorsi alcuni dipendenti dell’azienda di trasporti che opera sul territorio di Monza e Brianza hanno ricevuto una lettera da parte dell’azienda che, oltre a comunicare che non rientravano nelle assegnazioni della "una tantum" welfare erogata per il 2020, annunciavano anche incentivi in caso di dimissioni. “L’azienda – come si legge nella lettera giunta alla redazione di MonzaToday – ha previsto un incentivo qualora il lavoratore intendesse cessare il rapporto di lavoro con la società”. Una lettera alla quale nei giorni successivi ne è seguita un’altra dove l’azienda precisa che c’è stato un fraintendimento, e che non c’è da parte di Autoguidovie l’intenzione di invitare i lavoratori a licenziarsi.

Autoguidovie: il caso finisce sui banchi del Pirellone

Ma nel frattempo in Consiglio regionale scoppia il caso Autoguidovie. Questa mattina, venerdì 19 marzo, il consigliere della Lega Alessandro Corbetta ha presentato una interrogazione per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda. “È  importante capire, da parte di Regione Lombardia, se vi siano situazioni che vanno a penalizzare i dipendenti, in maniera non conforme alle linee guida regionali o al semplice buon senso. Anche perché se il personale non viene messo nelle condizioni di lavorare serenamente, il rischio è che ci siano ricadute negative anche sul servizio e quindi sugli utenti. Sarebbe inaccettabile che un'azienda come Autoguidovie con i conti in ordine e in un contesto come quello attuale, anziché tutelare i propri dipendenti, puntasse sui licenziamenti per poi assumere nuove figure e diminuire i propri costi grazie a contratti meno onerosi. Da un’azienda che svolge servizio pubblico con soldi pubblici ci aspettiamo che svolga una politica orientata al mantenimento dei livelli occupazionali e non il suo contrario”. 

I lavoratori chiedono aiuto alla politica

La denuncia dei lavoratori brianzoli di Autoguidovie è stata abbracciata anche dal consigliere comunale della Lega Salvatore Russo, componente della Commissione Trasporti del Comune. “I lavoratori brianzoli mi hanno segnalato il problema – spiega -. Quella lettera è stata intesa come un campanello d’allarme per un eventuale licenziamento. Alcuni dei destinatari sono anche conducenti e controllori che nel 2020, oltre ai rischi che ogni giorno già affrontano tra i quali aggressioni e minacce, hanno dovuto convivere con il terrore del contagio e con utenti non sempre rispettosi del lavoro altrui. Una lettera con questi toni è una pugnalata per il lavoratore, che vede il suo lavoro non apprezzato dall’azienda. Un lavoro pieno di responsabilità e altamente stressante”.

L'azienda precisa:  "C'è stato un fraintendimento"

Da Autoguidovie arriva puntuale la replica.  “C’è stato un fraintendimento peraltro già chiarito con i sindacati – spiega Corrado Bianchessi, responsabile delle Risorse umane - Non si intendeva effettuare alcun tipo di atto impositivo o unilaterale di licenziamento. Autoguidovie ha stanziato nel 2020 "una tantum" welfare per i lavoratori e per le loro famiglie. Oltre 280 mila euro: una somma importante in un momento così delicato”. Un bonus che veniva calcolato in base alle presenze nel corso del 2020 e alla valutazione del proprio responsabile. “Abbiamo conteggiato come giorni di presenza anche i giorni di cassa integrazione, di malattia, di quarantena fiduciaria  –prosegue -. Il 77% dei dipendenti ha ottenuto il contributo”. Erogazioni in percentuali diverse proprio a seconda del punteggio raggiunto. “Il 28% tra i 450 e i 725 euro, il 23% tra i 200 e i 400 euro; il 22% tra i 100 e i 200 euro e una piccola percentuale 1.000 euro. Solo il 23% dei lavoratori non ha raggiunto gli obiettivi”.

 

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