Bernareggio, violenta la ex e la minaccia di morte: arrestato
Teribile episodio di violenza sessuale a pochi metri dall'abitazione dove settimana scorsa fu uccisa Antonia Stanghellini
BERNAREGGIO - L'ha aspettata nel box di mattina presto con un grosso coltello da cucina in mano. "Sali in macchina". Destinazione, un campo poco distante, uno di quelli che intervallano i capannoni in questi spicchio di Brianza tra l'industriale e l'agricolo. Fermata la vettura, ha soddisfatto con lei le sue voglie.
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Dopo essersi ripulito, e fatta rivestire la donna, ha ordinato di nuovo. "Metti in moto, andiamo a casa mia". La macchina è uscita dai campi, ed è tornata in città, a Colnago, frazione di Cornate D'Adda.
Qui abitava Mohamed C., 51enne disoccupato originario del Marocco. "Scendi" le ha detto, sotto la minaccia della lama. E lei ha dovuto seguirlo, ancora, in lacrima, intuendo cosa la aspettava. Quando la porta si è richiusa, è come se fosse rimasta fuori dal mondo. Sola, in balia di un invasato.
Di nuovo lui l'ha costretta a soddisfarlo, di nuovo le ha puntato il coltello contro, minacciandola di morte. "Ti ammazzo, ti ammazzo", mentre abusava di lei.
Ma a volte nel delirio basta una parola per squarciare la follia, ed è stato il ricordo del figlio di sette anni che la coppia ha avuto, e che sarebbe rimasto orfano, a fermarlo. Solo, senza madre, e con un padre in galera. Perchè n poteva finire diversamente, e questo Mohamed lo sapeva. Sarebbe stato il secondo innocente, in pochi giorni, qui dove tutti si conoscono, o forse credono di conoscersi.
Rimessi i pantaloni, il terzo viaggio. Questa volta fino al centro di Bernareggio, dove l'ha lasciata distrutta. Lei, un'infermiera sudamericana di 40 anni, ha chiamato i carabinieri del capitano D'Aleo. Le ricerche con quindici uomini sguinzagliati a battere il perimetro del comune: l'arresto. Lui era ancora lì, dopo essersi disfatto dell'arma. Ritrovata anche quella.