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Cronaca Via Giovanni Dalle Bande Nere

Il blitz nel campo di granturco, "smantellata" centrale dello spaccio a Monza

Otto i giovani identificati dalla polizia locale venerdì, durante un'operazione anti-droga nel quartiere Sant'Albino

Un tavolino con delle sedie sotto una tettoia, due radioricetrasmittenti, uno zaino con tracce di droga, un’accetta e un forcone. Tutto intorno un enorme campo di granturco, una “muraglia” naturale che proteggeva da occhi indiscreti quella che probabilmente era diventata una vera e propria centrale dello spaccio: un’area agricola, alla periferia di Monza, in via Giovanni delle Bande Nere, in zona Sant’Albino.

Blitz anti-droga in un campo a Monza

Il blitz nella centrale dello spaccio nel campo di grano

Proprio qui venerdì pomeriggio gli agenti della polizia locale, con 8 unità del Nucleo Operativo Sicurezza Tattica e dell’ufficio di polizia giudiziaria, hanno effettuato un blitz antidroga. A condurre il personale del comando di polizia locale nel campo sono state le numerose segnalazioni dei residenti che avevano notato un insolito viavai di persone. E così il personale ha effettuato l’accesso al campo simultaneamente da due punti, da via Sardegna e da via Giovanni delle Bande Nere sorprendendo all’interno un gruppo di giovani. Alcuni hanno tentato la fuga a bordo di morini e biciclette, altri si sono dileguati tra i filari di granturco nella speranza di far perdere le proprie tracce. Ma dall’alto non sono sfuggiti all’occhio elettronico di un drone, impiegato a supporto del personale durante l’operazione. Sono otto le persone fermate e identificate, tutte residenti tra Brugherio e Monza: si tratta di cinque cittadini italiani, di cui uno minorenne e di altri tre giovani maggiorenni italiani che erano riusciti a fuggire e si erano nascosti all’interno del campo di granoturco dove sono stati “stanati” da Narco, il cane antidroga della polizia locale. All’interno della boscaglia gli agenti hanno scoperto un’area attrezzata con tavolini, sedie e un telo come tettoia.

VIDEO | L'inseguimento nel campo di grano

Il "fortino" della droga con gli ingressi "presidiati"

Qui sono state rinvenute un’accetta, un forcone, una ricetrasmittente accesa, uno zaino abbandonato con evidenti tracce di sostanze stupefacenti, un portafoglio vuoto e modeste quantità di sostanze stupefacenti. Una seconda ricetrasmittente è stata ritrovata in una zona più lontana dall’area, accesa sullo stesso canale dell’altra. Tutto fa pensare che l’area fosse utilizzata per lo spaccio di sostanze stupefacenti, con una organizzazione che ne controllava l’accesso. Il Comando di Polizia Locale ha provveduto a darne notizia all’Autorità Giudiziaria mediante apposita comunicazione a carico di ignoti. Al termine dell’attività della Polizia Locale l’area è stata ripulita e sgomberata dall’operatore del servizio di igiene urbana.

“Investire risorse per dare alla Polizia Locale nuovi strumenti tecnologici per migliorare l’efficienza e la preparazione delle nostre donne e uomini in divisa significa investire sulla sicurezza dei cittadini, spiega l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena. Questa operazione dimostra la bontà della scelta di orientare sempre di più l’attività di Polizia Locale anche verso un ruolo di moderno agente di polizia. In questa operazione l’appoggio del drone è stato decisivo a prova del fatto che la tecnologia è fondamentale per la nostra attività. Lo dimostrano anche le telecamere mobili, le “body cam”, o il sistema di fotosegnalamento di cui abbiamo dotato il Comando di via Marsala. Ma la tecnologia senza donne e uomini preparati e in grado di usarla non serve”.

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