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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Biassono

Sulla strada dove è morto Christian 10 bossoli: forse spari per dare il via a gare clandestine

I colpi potrebbero essere partiti da una pistola usata per dare lo start nelle gare clandestine. I bossoli però sembrerebbero molto datati e probabilmente erano lì da tempo, prima di domenica

Dieci bossoli di pistola scacciacani sull'asfalto. La stessa strada dove domenica in un terribile schianto contro un'auto è morto Christian Donzello, 16 anni. Lo studente monzese ha perso la vita in ospedale al Niguarda di Milano dove era stato tarsferito d'urgenza in seguito a un incidente mentre era in sella alla sua motocicletta a Biassono. Due le moto che si sono scontrate con un'auto intorno alle 16.30 del 12 marzo in via Friuli, un'area industriale del comune brianzolo dove erano presenti decine e decine di giovani e di moto. Proprio sulle circostanze del tragico incidente costato la vita a un 16enne ora sono in corso le indagini.

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Le indagini

Le indagini sulla morte dello studente monzese di 16 anni, ucciso da uno schianto contro un'auto mentre era in sella alla sua motocicletta domenica pomeriggio, proseguono. E a condurle sono i carabinieri della compagnia di Monza coordinati dalla procura per i minori di Milano. Al momento non risultano indagati. Sono decine i ragazzini che sono stati convocati in questi giorni in caserma per essere ascoltati nella speranza che possano fornire elementi utili per ricostruire che cosa sia accaduto quel giorno e capire qualcosa di più su quei raduni con giovanissimi che si davano appuntamento nella zona industriale del comune brianzolo in sella alle moto. Tra le ipotesi al vaglio anche l'esistenza di gare clandestine. I bossoli rinvenuti sull'asfalto nella zona però, secondo quanto trapelato, sembrerebbero datati e quindi non sarebbero da collegare all'evento di domenica. Forse potrebbero essere stati esplosi da una scacciacani usata come starter per dare il via a qualche competizione illegale. Ma non quel giorno. Non domenica quando quello schianto ha spezzato per sempre la vita di Christian Donzello. "Nessuna gara" ripetono gli amici, straziati dal dolore e dalla rabbia per la tragedia, ricordando Christian e la sua passione.

"Avevamo presentato il problema mesi fa"

L'ipotesi delle gare e di assembramenti di ragazzi proprio lì dove domenica, durante quello che pare essere stato un raduno per comitive di giovanissimi, Cristian Donzello, 16 anni, è morto in sella alla sua motocicletta dopo lo schianto contro un'auto, per qualcuno non è un miraggio. A sollevare il caso è la lista Biassono Civica che ha dichiarato che la situazione era stata già oggetto di segnalazione in consiglio comunale mesi fa. "Nel consiglio comunale dello scorso 21 ottobre Biassono Civica ha presentato un’interrogazione che sollevava il problema degli assembramenti di veicoli e di ragazzi impegnati in gare non autorizzate che si tenevano sul territorio biassonese. Il Sindaco in quell’occasione disse che la polizia locale e i Carabinieri sono sempre intervenuti e che escludevano la presenza di veicoli in assetto di gara, per cui non vi erano le condizioni per intervenire con una ordinanza del Sindaco che vietasse gli assembramenti" spiegano dalla lista civica all'indomani della tragedia.

"La segnalazione quando arriva dai cittadini va presa in seria considerazione e verificata sul campo inviando le forze dell'ordine a verificare se si tratta di corse clandestine o comunque di situazioni a rischio che minano la sicurezza sulle strade biassonesi. Se è necessario inoltre occorre che il Sindaco riconsideri la possibilità di rendere più stringente il divieto dei raduni con una ordinanza specifica. Ne vale la sicurezza dei cittadini e purtroppo, come in questo caso, la vita dei nostri ragazzi".

Il raduno per ricordare Cristian

Intanto gli amici del 16enne morto tragicamente per domenica 19 marzo hanno chiesto di poter organizzare un raduno sul luogo dell'incidente. Una lettera inviata al sindaco di Biassono Luciano Casiraghi ne spiega le intenzioni e chiede l'autorizzazione per un momento di commiato e di silenzio. "Nessuno farà acrobazie, impennate o spari. Staremo lì in silenzio per qualche minuto e penseremo a lui e al dolore della sua famiglia” assicurano gli organizzatori.

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