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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Stavo cucinando ed è entrato in casa uno sconosciuto che voleva aggredirmi"

Il racconto di una donna brianzola che ha denunciato il fatto ai carabinieri e invita le persone a non restare indifferenti alle richieste di aiuto

Stava preparando la cena quando, dalla strada, qualcuno ha iniziato a gridare. Lei si è affacciata al balcone e quell’uomo che urlava ha iniziato a farle complimenti, che nell’arco di pochi istanti si sono trasformati in insulti e parolacce. Lei, spaventata, è rientrata subito in casa, ha provato a telefonare senza successo al papà e al fidanzato. Nel frattempo il telefonino privato si è scaricato, mentre quello aziendale l’aveva messo poco prima sotto carica. Dopo pochi istanti è accaduto l’imprevedibile. Quell’uomo, che neppure conosceva, è entrato in casa.

"Quell'uomo non lo conoscevo"

Simona è ancora sotto choc quando ci racconta questa drammatica vicenda, per fortuna finita senza feriti, ma con una denuncia dai carabinieri e una giovane donna che adesso vive nella paura. Simona ha 26 anni e vive in Brianza. Il fatto è accaduto alcune sere fa. “È una situazione assurda - racconta -. Quell’uomo non l’ho mai visto, e neppure il mio fidanzato. Abbiamo scoperto che è un amico di una nostra vicina. Probabilmente lui le ha citofonato e lei le ha aperto il cancello. Ma invece di andare direttamente dalla nostra vicina è salito a casa mia e trovando la porta aperta è entrato. Non so che cosa volesse da me, non so che cosa possa essergli scattato in testa, o se aveva fragilità psicologiche: io di quell’uomo non conosco nulla”.

"Ho cercato di difendermi con la pentola"

Simona era spaventatissima. “Appena l’ho visto, ho preso in mano la pentola di acqua bollente che avevo sul fuoco e ho cercato di intimorirlo. Poi ho iniziato a gridare”. Adrenalina a mille e poi la forza di riuscire a scappare, e a correre sul pianerottolo a chiedere aiuto. I vicini sono usciti e sono riusciti a fermare l’uomo, lei a chiamare i carabinieri. Simona ha deciso di raccontare quanto le è accaduto per mettere all’erta le altre donne e soprattutto invitare le persone a non chiudere gli occhi e le orecchie di fronte alle richieste di aiuto dei vicini di casa.

"State attente, chiudete la porta a chiave"

“Possono sembrare cose banali, ma invece sono accorgimenti salvavita - prosegue -. Per prima cosa quando siamo a casa da sole dobbiamo sempre chiudere la porta a chiave. Io sbadatamente quella sera non l’ho fatto. Mai e poi mai pensavo di essere in pericolo nella mia casa”. Simona invita anche ad avere sempre il cellulare carico sottomano. “E soprattutto a comporre subito il 112 per chiedere aiuto. I carabinieri sono stati angeli. Loro e i soccorritori sono subito arrivati”. Ma l’invito va anche ai vicini di casa. “Quello che è capitato a me potrebbe capitare anche ad altre persone. Non dobbiamo chiudere occhi e orecchie. Quando qualcuno grida e chiede aiuto dobbiamo intervenire. Io gridavo a squarciagola ma solo quando sono uscita sul pianerottolo il mio vicino è venuto a soccorrermi. E se io non avessi avuto la forza di uscire?”.

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