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Cronaca

Un brianzolo porta Conte in Tribunale: "Non ha saputo gestire l'emergenza"

Claudio Arrigoni, consulente finanziario in pensione, ha depositato in Tribunale una denuncia contro Conte. A suo parere il Primo Ministro non avrebbe gestito correttamente l'emergenza sanitaria. Ritardi e scelte del Governo avrebbero messo il Paese in ginocchio

Una denuncia contro il premier Giuseppe Conte, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il commissario straordinario Domenico Arcuri per la gestione della pandemia a suo dire non rispettosa della Costituzione.

Il brianzolo Claudio Arrigoni, 71 anni consulente finanziario in pensione, nelle scorse settimane ha depositato un esposto in Tribunale a Monza e alla Procura della Repubblica.

“Non sono il primo: so che in molti tribunali italiani altri cittadini hanno fatto la stessa cosa – spiega -. L’idea della denuncia è maturata durante il lockdown: nulla di personale contro Conte, Arcuri e Borrelli ma il loro operato durante la pandemia non è stato sempre rispettoso delle leggi e della Costituzione”.

Oltre venti pagine di denuncia dove Arrigoni elenca, date alla mano e articolo per articolo, l’evoluzione dell’emergenza sanitaria in Italia e gli interventi abbracciati dal Governo nella prima pandemia e che considera illegittimi dal punto di vista legislativo. “Ci sono stati interventi eseguiti fuori tempo massimo. Al 31 gennaio il Consiglio dei Ministri aveva deliberato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi, pubblicandolo il giorno dopo sulla  Gazzetta ufficiale. Ma zona rosse e interventi sono state adottati con quasi un mese di ritardo. Ci sono state mancanze e inadempimenti. Conte ha scelto la strada dei Dpcm , avrebbe potuto optare per i Decreti legge passando dal Parlamento: adesso non può dare la colpa agli altri per mancanze e inadempimenti”.

Arrigoni boccia la gestione italiana della pandemia. “Dicono che siamo stati i migliori, ma a mio parere siamo stati i migliori a compiere errori. Ci sono stati ritardi per l’approvvigionamento delle mascherine, il reclutamento di medici e infermieri, si annunciano in televisione mascherine chirurgiche a 50 centesimi e poi non si trovano. E ancora oggi ci ritroviamo nella stessa situazione: manca personale sanitario e posti di terapia intensiva. I responsabili devono pagare di tasca loro”.

Quello che maggiormente lo irrita è che provvedimenti ritardati e a suo dire errati hanno messo in ginocchio anche l’economia italiana. “Non serve aiutare gli italiani con qualche bonus per tirare a fine mese. Servono leggi strutturali e finanziarie che creano ricchezza e posti di lavoro, altrimenti siamo destinati ad andare in default. Gli errori commessi all’inizio dell’anno li stanno ripetendo anche adesso, sbagliando”.

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