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Cronaca

Il nome (uguale a quello di un boss del clan) crea problemi a lavoro e con le amicizie così lo cambia

Un professionista monzese d'adozione dopo tre anni di attesa ha ottenuto la modifica del proprio cognome

Un cognome che non aveva scelto e che aveva da sempre, tramandato di generazione in generazione dalla sua famiglia. Ma che ora, dopo che lo stesso suo nome occupava uno spazio sempre più grande sui titoli di giornali per vicende collegate alla malavita e agli affari di clan camorristici, gli stava sempre più stretto. Nonostante lui - un professionista stimato, da anni a Monza, sposato e padre di due figlie - con quella famiglia non avesse nulla a che spartire. Nessun grado di parentela, nemmeno lontano. Nessun rapporto, nessuna conoscenza. Ma lo spettro di quel cognome pesava come un macigno.

E così nel maggio 2018 ha deciso di presentare una richiesta per la modifica e ad assistere l'uomo è stata l'avvocato Daniela Greco, del Foro di Monza. "Forse non tutti sanno che cambiare cognome si può se sconveniente" ha spiegato l'avvocato. "Il prefetto di Monza ha accolto il ricorso presentato nell'interesse di un mio assistito, nel caso specifico si trattava di un cognome associato ad un noto boss della malavita partenopea". E dopo tre anni - anche a causa delle lungaggini legate alla pandemia e all'emergenza covid - ora l'uomo ha potuto cambiare nome e vivere in pieno la sua vita, senza doversi sentire giudicato per "colpe" che non lo riguardavano. 

Nonostante fossero solo una serie di lettere sulla carta e sui documenti per il professionista, ingegnere presso una grande multinazionale, quel nome era diventato un problema anche per la carriera. "In ambito lavorativo sono sorti diversi problemi con la clientela dell'estero" ha illustrato l'avvocato Greco che ha prodotto una cospicua documentazione da allegare all'istanza presentata alla Prefettura sulla base del decreto 13 marzo 2012 , n.54 che regolamenta le disposizioni in materia di stato civile relativamente alla disciplina del nome e del cognome. E la stessa società a suo tempo aveva di necessità affrontato l'argomento per capire se ci fossero eventuali correlazioni familiari.

Nelle motivazioni di accoglimento della domanda sono state riconosciute "valide motivazioni di ordine personale, psicologico e sociale" che oltre al professionista hanno coinvolto anche le figlie che soprattutto in ambito scolastico, sulle amicizie e sulle frequentazioni, hanno risentito della vicenda. "Per completezza della documentazione abbiamo presentato elementi che confermavano il profilo professionale e la totale estraneità della famiglia del soggetto alle vicende di cronaca connesse al cognome" ha aggiunto l'avvocato Greco. "Si tratta di una richiesta non consueta che prevede anche un iter complesso fino alla pubblicazione del decreto presso l'ufficio di Stato Civile con l'aggiornamento di tutti i documenti". Ora però insieme a un nuovo cognome per l'uomo e la sua famiglia potrà iniziare una "nuova" vita. 

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