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Cronaca

Gli amici pusher, l'eroina e il sesso in cambio di favori: la doppia vita del carabiniere, arrestato

Nell'ambito dell'operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza sono state arrestate otto persone. Tra queste un ex appuntato dell'Arma dei carabinieri di 42 anni

Ogni mattina indossava la divisa e come se fosse una maschera che ormai aveva iniziato a stargli stretta, vestiva i panni del carabiniere. Nella vita dell'ormai ex appuntato però non c'era più spazio per il senso di giustizia e i valori dell'Arma e la divisa era diventata uno "strumento" per gestire con abili scorciatoie i propri "affari", quelli della sua compagna e dei suoi "amici".

Un documento sottratto dagli uffici della caserma dei carabinieri per mettere in atto una truffa e accendere un finanziamento per l'acquisto di un'auto da rivendere ai danni di un ignaro cittadino, false denunce per fornire documenti a due cittadini tunisini "parenti" della sua compagna e la droga. Tanta droga: 530 grammi di eroina tagliata che nascondeva a bordo dell'auto con cui il 14 ottobre del 2017 è stato fermato e arrestato dai suoi colleghi.

Droga e corruzione

L'operazione dei carabinieri di Monza, condotta dal Nucleo Investigativo, ha portato all'esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare con sette persone finite in carcere e un uomo agli arresti domiciliari. In totale sono stati arrestati cinque cittadini tunisini, responsabili a vario titolo di reati connessi alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui la compagna dell'ex appuntato dell'Arma, una donna di 36 anni, e tre cittadini italiani. Peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo a sistemi informatici e telematici, rivelazione di segreto d’ufficio, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, favoreggiamento personale. Questi i reati contestati al graduato dell'Arma dei Carabinieri tra cui anche detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

"E' sempre triste quando uno dei nostri si macchia di questi reati. La problematica però è stata limitata e la situazione è stata arginata e si è intervenuti" ha spiegato il Tenente Colonnello Simone Pacioni, comandante provinciale dei Carabinieri di Monza e Brianza. L'ex appuntato, arrestato nell'ottobre 2017, si trova da tempo in carcere e lo scorso luglio è stato congedato dall'Arma.

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Il documento "rubato" in caserma per un finto finanziamento

I militari monzesi hanno iniziato a indagare sull'appuntato 42enne, in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Sesto San Giovanni, dopo che il militare aveva sottratto dagli uffici della caserma illecitamente un documento di identità che era stato smarrito per mettere a segno una truffa ai danni di una società assicurativa con la collaborazione di un pluripregiudicato calabrese, arrestato nell'ambito dell'indagine. L'intento era quello di acquistare un'auto con un finanziamento a nome dell'ignara vittima, rivenderla all'estero, denunciarne il furto e incassare il denaro. Soldi che in parte sarebbero serviti per coprire le difficoltà economiche in cui versava, tra dipendenza da cocaina, uso di sostanze stupefacenti e amicizie legate agli ambienti della droga. 

A insospettire gli inquirenti è stato anche il tenore di vita che l'uomo conduceva, sproporzionato rispetto al reddito che la sua qualifica gli avrebbe dovuto garantire tanto che il 42enne aveva addirittura acquistato un bar a Cinisello Balsamo e lo aveva intestato alla compagna.

Le denunce per far entrare in Italia i "parenti" della fidanzata 

Proprio per aiutare i presunti "parenti" della donna ad entrare illegalmente in Italia, l'appuntato avrebbe anche confezionato "ad hoc" due false denunce di smarrimento di documenti, con falsi nominativi di cittadini romeni destinati a due uomini di origine tunisina che erano ospitati presso l'hotspot di Lampedusa. Proprio qui il militare si sarebbe recato, prendendo un volo, per consegnare personalmente le denunce. Ai varchi di controllo però le forze dell'ordine si sono accorte che qualcosa non tornava e il piano dell'ex appuntato, per questo accusato anche di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è fallito. E con questo si sono volatilizzati anche i seicento euro che erano stati promessi al carabiniere come compenso per il "favore". In più occasioni inoltre il militare aveva consultato la banca dati in uso alle forze dell'ordine per scopi personali, senza alcuna esigenza connessa ad attività di servizio e in cambio aveva anche ricevuto prestazioni sessuali.

La dipendenza dalla droga e l'arresto con l'eroina in auto

La droga per l'appuntato 42enne non era un "male" da combattere. Secondo quanto emerso infatti, il militare faceva uso di sostanze stupefacenti (hashish e cocaina) e si prestava, in cambio di denaro o altra droga, ad aiutare pusher e fornitori. L'uomo si sarebbe anche macchiato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e falso ideologico per non aver denunciato ma agevolato l'attività di spaccio di droga del proprio vicino di casa. Quando un condomine lo ha avvicinato rivelandogli che all'interno del palazzo di Cinisello Balsamo, dove abitava la compagna dell'uomo, qualcuno spacciava droga, l'appuntato anzichè redigere una annotazione di servizio con l'ipotesi di reato, si è preoccupato di avvisare il pusher, un cittadino tunisino finito in manette nell'ambito dell'indagine. In cambio della "soffiata", come documentano le intercettazioni raccolte nell'ambito dell'indagine, l'ex carabiniere aveva ricevuto qualche dose di droga.

Il 14 ottobre del 2017 poi per l'ex rappresentante dell'Arma sono scattate le manette: il 42enne è stato sorpreso in auto, in tangenziale, all'altezza di Assago, con mezzo chilo di eroina tagliata, droga che il suo vicino di casa, fornitore della sostanza stupefacente gli aveva commissionato per un trasporto. 

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