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Cronaca

La Comunità islamica dona braciole, salsicce e carne alle famiglie in difficoltà

La Comunità islamica di Monza ha donato al gruppo #Foodforall la carne che non viene consumata per ragioni religiose. Il dono finisce sulle tavole dei monzesi

Un carico di carne dalla comunità islamica di Monza alle famiglie bisognose della città. Un dono gradito e prezioso quello che nei giorni scorsi è stato consegnato da Tahany (per tutti Titty) Shahin, vice direttrice del Centro islamico di Monza. Titty ha consegnato la carne che era stata loro donata ad Amrita Ceravolo, anima del gruppo #Foodforall di Fondazione Cumse Ong che segue numerose famiglie in difficoltà a Monza e Brianza. Carne di maiale (proibita dal Corano), ma anche carne che non viene macellata secondo la tradizione islamica non è andata perduta. 

Braciole e fettine finite sulle tavole delle famiglie in difficoltà

Titty Shahin ha immediatamente contattato Amrita e grazie alla fitta rete di volontari fettine, cosce e braciole sono arrivate puntuali sulle tavole di numerose famiglie monzesi che stanno vivendo un periodo di grande difficoltà. “È bello e naturale darsi una mano – spiega Titti a MonzaToday -. Ci sono molte famiglie in difficoltà e quelle musulmane che noi assistiamo non mangiano carne di maiale e carne non macellata secondo il Corano. Da tempo conosco Amrita e il suo impegno, e lei ha accolto con gioia il nostro dono. Proseguiremo in questa rete di collaborazione e di reciproco aiuto in un momento in cui sono tante le famiglie messe in ginocchio”.

Più che raddoppiato il numero delle richieste di aiuto

Il telefono di Titty non smette mai di squillare: la cameretta che un tempo era dei suoi figli si è trasformata in  magazzino dove smista i vestiti e gli alimenti non deperibili da consegnare alle famiglie che segue. “La richiesta di aiuto che arriva al Centro islamico di Monza è più che raddoppiata – aggiunge -. Prima della pandemia seguivamo circa 80 famiglie, adesso siamo arrivati a quota 180. I bisogni sono tanti, soprattutto quelli delle famiglie con minori. Servono alimenti, ma anche pannolini per i più piccoli”. Ma le persone non hanno solo un bisogno materiale. “C’è necessità di ascolto – prosegue -. Le persone stanno attraversando un momento di difficoltà: c’è il pensiero per la mancanza di lavoro in Italia, ma spesso anche quello per la famiglia rimasta in Africa. Una parola di conforto aiuta a ritrovare forza e coraggio”.

Rete di solidarietà anche tra le associazioni

Intanto a Monza la rete del volontariato e della solidarietà esiste anche tra i gruppi che, in autonomia, rispondono alle numerose richieste di aiuto che molto spesso non passano dai canali ufficiali del Comune o delle associazioni che, per tradizione e vocazione, si dedicano al bisogno.
“Tra di noi ci diamo una grande mano – ricorda Amrita Ceravolo -. Titti ci aiuta con la carne, noi facciamo avere cibo non deperibile che ci arriva in quantità. Un grazie anche a Roberta Campani dell’Armadio dei Poveri che ci fornisce la carne. Anche a lei doniamo il cibo in eccedenza che ci arriva”.

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