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Cronaca

Il cerbiatto sta morendo e i turisti invece di aiutarlo si fanno i selfie con lui

Il fatto è successo nel Comasco. La denuncia dell'onorevole Maria Vittoria Brambilla

Una storia di profonda ignoranza e anche di insensibilità quella che arriva dai boschi di Colico, nel Comasco. La storia di Bambi, così è stato ribattezzato il cucciolo di cerbiatto che assetato e affamato nei giorni scorsi si avvicinava ai turisti per chiedere aiuto. Ma le persone, invece di contattare i soccorsi, si facevano i selfie con il povero animale.

La storia viene raccontata dai colleghi di QuiComo. Una storia purtroppo senza un lieto fine. Protagonista un cucciolo di cervo, trovato solo nei boschi di Piona, nel Comasco. Il cucciolo era caduto nel fiume ed era stato recuperato da un uomo che, pensando che il peggio fosse passato, lo aveva  rilasciato nei boschi senza premunirsi di contattare il Cras (Centro recupero animali selvatici) o qualche veterinario. Il cucciolo, però, era ancora troppo piccolo per affrontare da solo il mondo. Aveva bisogno dell'aiuto della sua mamma o di mani di professionisti esperti. Il giorno successivo era stato avvistato nella zona adiacente all'abbazia di Piona, solo e abbandonato. Inseguiva disperatamente le persone alla ricerca di cibo, di acqua e di aiuto. Il piccolino continuava a leccare i pantaloni delle persone: aveva fame e sete. Ma purtroppo sul suo cammino ha trovato uomini e donne che non avevano capito che stava male e invece di contattare le autorità o il Cras, lo accarezzavano (la madre non riconosce più i cuccioli se sente l'odore dell'uomo), lo mettevano in braccio ai bambini e si facevano i selfie con lui, infrangendo il buon senso e la legge che impone di non toccare gli animali selvatici.

Dopo tre giorni passati in una condizione di assoluto abbandono, la polizia provinciale lo ha ritrovato disteso nell'erba, in coma. Subito è trasferito al Cras Stella del Nord dove è ricoverato in terapia intensiva: per lui, purtroppo, è tardi, dopo tutto quel tempo passato senza cibo e acqua. "Questa storia lascia l’ amaro in bocca - commenta l'onorevole Michela Vittoria Brambilla -: bastava veramente pochissimo per salvarlo e invece tanta gente ha preferito disinteressarsi dell’animale e fare i selfie. Si tratta di un atteggiamento terribilmente scorretto cui dobbiamo subito porre un freno tramite una campagna di informazione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti tramite il nostro Cras: tutta la fauna selvatica va conosciuta per essere difesa e rispettata. Sono animali tutelati che rappresentano, secondo le leggi nazionali, un patrimonio indisponibile dello Stato ed è vietato toccarli o appropriarsene. In particolare, chiunque veda un cucciolo di cervo o di capriolo solo nel bosco non deve assolutamente avvicinarsi né toccarlo ma, semmai, assicurarsi a debita distanza che la madre non sia nelle vicinanze. Se risulta abbandonato e magari anche ferito, deve contattare senza indugi la polizia provinciale e attendere sul posto l'intervento di persone esperte che sappiano come operare al meglio. In alternativa può sempre chiamare direttamente il nostro CRAS Stella del Nord al numero 0341/1910881”.

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