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Cronaca / Seregno

Ai domiciliari chiama i carabinieri: "Meglio in carcere che a casa con mia moglie"

Protagonista un uomo di 41 anni. Per lui si sono riaperte le porte del carcere

Un amore non proprio idilliaco così che, piuttosto di scontare la pena a casa con la sua dolce metà, l'uomo ha chiesto ai carabinieri di poter tornare in cella. Il fatto succede a Seregno. Protagonista un uomo di 41 anni originario del El Salvador condannato a sei anni di reclusione per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali tutti reati commessi a Milano nel 2013. Pena alla quale si erano sommate altre pene concorrenti. L'uomo aveva iniziato a pagare il suo debito con la giustizia a marzo 2022. Aveva chiesto - e gli erano stati concessi - gli arresti domiciliari a Seregno nella casa di una connazionale di 45 anni con la quale conviveva insieme alla figlia di 6 anni e a un'altra figlia maggiorenne della compagna. 

Ma la convivenza non è stata delle migliori: continui litigi e l'uomo che alzava troppo il gomito diventando aggressivo e - secondo quanto riferiscono i carabinieri - alcune volte anche violento. L'ultimo litigio alcuni giorni fa. Sono intervenuti i carabinieri che, entrati nell'appartamento, hanno trovato l’uomo in stato di alterazione psico-fisica dovuta a un evidente abuso di alcol. L'uomo davanti ai militari ha impugnato un coltello e ha cercato di farsi del male. Fortunatamente i carabinieri sono riusciti ad evitare il peggio. L'uomo si è calmato e a quel punto ha chiesto agli uomini dell'Arma di riportarlo in cella perché non riusciva più a sopportare la convivenza con la compagna. 

Alla luce dei vari comportamenti del 41enne caratterizzati da un perdurante stato di ubriachezza, alla quale spesso sono conseguiti agitazione e aggressività, i carabinieri hanno proposto al tribunale di sorveglianza di Milano la sospensione della detenzione domiciliare, decretata ed eseguita nel pomeriggio di martedì 30 agosto quando per l’uomo si sono riaperte le porte del carcere. 

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