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Droga e aggressioni / Lissone

Chiuso il locale dove la droga veniva nascosta nel cestino dei rifiuti del bagno

Il bar frequentato da persone con precedenti. L'anno scorso aggredito un cliente finito in ospedale con il setto nasale rotto

Chiuso per 30 giorni il locale di Lissone dove i carabinieri, durante un controllo, avevano trovato un ingente quantitativo di droga nascosto nel cestino dei rifiuti. Nella mattinata di sabato 23 luglio gli agenti della questura di Monza e i carabinieri della stazione di Lissone hanno eseguito il provvedimento di chiusura per 30 giorni del locale. Il provvedimento è stato disposto dal questore Marco Odorisio. 

I fatti risalgono allo scorso 8 luglio quando, durante un  controllo straordinario del territorio, i carabinieri hanno trovato e sequestrato all'interno del locale un ingente quantitativo di cocaina e hashish, nascoste in bagno nel cestino di rifiuti. Inoltre durante i controlli i militari hanno identificato clienti con precedenti per rissa, lesioni e danneggiamento, furto aggravato, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, interruzione di un ufficio o servizio pubblico, spaccio, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, guida in stato di ebbrezza, violazione di domicilio, violazioni amministrative per uso personale di stupefacenti,  misure di prevenzione personale, rispettivamente foglio di via obbligatorio e divieti di accesso ad esercizi pubblici. Lo stesso era accaduto durante controlli eseguiti a gennaio, febbraio e maggio di quest'anno.

Gli inquirenti monitorando Instragram hanno scoperto anche che all’interno del locale venivano somministrare bevande alcoliche e superalcoliche a minorenni e non veniva chiesto il documento per accertarsi della loro età. Inoltre la scorsa estate due clienti seduti ai tavolini all'esterno del locale avevano minacciato e aggredito un altro cliente vicino al loro tavolino procurandogli  la frattura delle ossa nasali e minacciando di morte la figlia. 

"Sussistendo i presupposti normativi ex art. 100 T.U.L.P.S, accertati i rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico - fa sapere la questura di Monza nella nota ufficiale – nonché l’incolumità delle persone, soprattutto giovanissimi e minori, al fine di evitare il protrarsi delle predette e descritte condizioni di pericolosità sociale, con riguardo alla esigenza obiettiva di tutelare la sicurezza delle persone, il questore della provincia di Monza e della Brianza ha disposto la sospensione dell’attività con chiusura per 30 giorni". 

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