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Cronaca

A Monza tira una "brutta" aria, la città agli ultimi posti della classifica di Legambiente

A dirlo il report "Mal'Aria" di Legambiente: il capoluogo brianzolo fanalino di coda appena prima di Torino, Roma, Palermo, Milano e Como (voto 0)

Voto 1. Questa la "pagella" che Legambiente ha scelto per Monza, che si posiziona tra gli ultimi posti nella classifica che valuta la qualità dell'aria in 97 città italiane. Ad analizzare i valori inquinanti è ancora una volta il report annuale di Legambiente, "Mal'aria".

L’associazione ha stilato una “pagella” sulla qualità dell’aria di 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili - Pm10, Pm2,5 - e del biossido di azoto - NO2 - con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno come obiettivo esclusivamente la salute delle persone e che sono più stringenti rispetto a quelli della legislazione europea, che pone un limite medio annuo di 50 µg/mc per il Pm10, di 25 µg/mc per il Pm2,5 e 40 µg/mc per il NO2.

"I giudizi - spiegano da Legambiente - sono quindi il frutto del rispetto o mancato rispetto del limite previsto per ciascun parametro rispetto a quanto suggerito dall’Oms". Il risultato è deprimente: "Tutte le città lombarde risultano insufficienti rispetto ai limiti previsti dall’Oms. Fanalini di coda sono Milano e Como – voto 0 – che nei cinque anni considerati non hanno mai rispettato nemmeno per uno solo dei parametri il limite di tutela della salute previsto". 

Foto - La tabella con i voti delle città

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"Il report dedica inoltre un focus alle auto come fonte principale di inquinamento in città e ricorda che le emissioni fuorilegge delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità, come è emerso anche da un recente studio condotto da un consorzio italiano che comprende consulenti - Arianet, modellistica -, medici ed epidemiologi - Isde Italia, Medici per l'Ambiente - e Legambiente, nonché la piattaforma MobileReporter", chiariscono dall'associazione. 

A Milano con le auto fuori norma 568 morti in più

Lo studio stima per la prima volta in assoluto la quota di inquinamento a Milano imputabile alle emissioni delle auto diesel che "superano, nell’uso reale, i limiti fissati nelle prove di laboratorio alla commercializzazione". "Se tutti i veicoli diesel a Milano emettessero non più di quanto previsto dalle norme nell’uso reale, l’inquinamento da NO2 rientrerebbe nei limiti di qualità dell’aria europei" - evidenzia Legambiente -, mentre "il mancato rispetto ha portato alla stima di 568 decessi in più per la sola città di Milano, a causa dell'esposizione fuorilegge agli NO2 per un solo anno".

"È indispensabile scoraggiare l’uso indiscriminato dell'automobile privata, incentivando una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile per tutti. Incrementare notevolmente i chilometri di piste ciclabili e potenziare la sharing mobility sono i primi provvedimenti da adottare", commenta Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici. "Per la Regione Lombardia è arrivato il tempo di dimostrare di voler davvero investire nel trasporto collettivo, nell’intermodalità e nella mobilità dolce, in una visione finalmente europea verso città più efficienti a inquinamento ed emissioni zero". 

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