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Perché il comune di Monza è stato condannato per discriminazione

La sentenza del tribunale di Milano

Il comune di Monza è stato condannato per discriminazione. La sentenza arriva dal tribunale di Milano dove il comune era stato trascinato dalla Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità). 

Una vicenda che risale a quasi tre anni fa, all'agosto 2019 quando il Comune di Monza aveva affidato a una società privata l’attività di valorizzazione dell’Arengario tramite l’organizzazione di sei mostre di rilievo nazionale e internazionale nel periodo compreso tra settembre 2019 e marzo 2021. Le prime due mostre (“Lego CityBooming” e la rassegna dedicata al celebre fotografo Steve McCurry) hanno fatto registrare un enorme successo di pubblico. Ma non tutti hanno potuto visitarla: alla sala espositiva dell'Arengario si accede solo tramite una scala. 

"A gennaio 2020 i rappresentanti di Ledha Monza e Brianza hanno denunciato questa situazione di discriminazione ai danni delle persone con disabilità motoria - si legge sul sito di Ledha -. Un mese dopo, il Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi ha inviato una prima lettera di diffida, a cui ne sono poi succedute altre, al comune evidenziando come la scelta di organizzare una mostra in uno spazio non accessibile configurasse “una discriminazione collettiva, vietata dal nostro ordinamento giuridico” e chiedendo di organizzare la mostra di Steve McCurry in uno spazio accessibile a tutti".

"Il Comune non ha dato seguito a questa richiesta, ma nell’estate 2020 (anche in considerazione della chiusura delle mostre a seguito dell’emergenza Covid-19) ha partecipato a un incontro con i legali di Ledha e i tecnici del Centro regionale per l’accessibilità e il benessere ambientale (CRABA) con l’obiettivo di individuare una soluzione per rendere accessibile l’Arengario. Le speranze delle associazioni sono però state disattese quando, a ottobre 2020, è stata inaugurata una nuova mostra fotografica (“Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures”) - si legge ancora sul sito dell'associazione -. Solo nel corso del 2020, Ledha ha segnalato per ben quattro volte al Comune di Monza, “la violazione delle norme sull’accessibilità e la gravissima discriminazione nei confronti delle persone con disabilità”. Con l’arrivo del 2021, la questione non ha trovato una soluzione. Sebbene il Comune di Monza abbia annunciato la decisione di trasferire le mostre organizzate al  Serrone della Villa Reale, l’Arengario è stato comunque utilizzato per allestire la rassegna Monza in acquarello. All’ennesima lettera di diffida, il Comune ha risposto evidenziando come Monza “non può prescindere dall’utilizzo dell’Arengario, sia per la sua posizione centrale sia per la numerosità delle opere esposte, che necessitano di tutti gli spazi espositivi disponibili. Il Tribunale di Milano ha condannato il comune di Monza per discriminazione per avere utilizzato uno spazio non accessibile alle persone con disabilità motoria, l’Arengario, come sede di eventi culturali aperti alla cittadinanza. Il Comune di Monza è stato inoltre condannato a versare 3mila euro a titolo di risarcimento e al pagamento delle spese legali". 

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