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Cronaca Lissone

Controllo del Vicinato, l'iniziativa spopola in Brianza: presto anche a Lissone

L'appuntamento per spiegare alla cittadinanza di cosa si tratta è per venerdì 27 marzo: presente anche l'assessore alla Sicurezza cittadino Beretta e il comandante della Polizia Locale Longobardo

Mutuo aiuto tra vicini di casa.

Definiscono così, dal comune di Lissone, l’iniziativa “Controllo del vicinato” che, per limitare e scongiurare i furti in appartamento è stata proposta anche nel comune brianzolo. Non si tratta di “ronde” o di “vigilantes”, ribadiscono dal palazzo municipale di via Gramsci, distinguendo l’iniziativa dalle altre forme di controllo diffuse altrove.

La proposta vuole offrire uno strumento concreto contro il sentimento sempre più dilagante di insicurezza a cui i cittadini, di fronte ai continui episodi di criminalità, si sentono esposti insieme ai propri beni. L’Associazione Controllo del Vicinato, già attiva con dei gruppi in numerosi centri su tutto il territorio nazionale, è presente anche in Brianza a Lentate sul Seveso, Desio, Seveso ed Albiate e nel milanese a Saronno, Caronno Petrusella, Rodano, Parabiago, Nerviano e prossimamente sarà anche a Bresso.

Venerdì 27 marzo alle 21, nella sala della Biblioteca civica, anche a Lissone verrà presentata l’iniziativa ai cittadini. All’incontro parteciperanno Francesco Caccia (co-fondatore dell'associazione «Controllo di Vicinato») e Camillo Redaelli (referente di zona per Monza e Brianza) insieme a Roberto Beretta, assessore alla Sicurezza, e Ferdinando Longobardo, Comandante della Polizia Locale.

Il "Controllo di Vicinato" è "un'associazione che opera in modo solidale e nel pieno rispetto delle regole e non si tratta di ronde" ha spiegato Camillo Redaelli, referente per Monza e Brianza a MonzaToday. "Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alla propria abitazione. Lo scopo è quello di comunicare a chiunque passi nell’area interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno dell’area".

Il "Neighbourhood Watch", così si chiama in inglese, è nato negli USA intorno agli anni '70 ed è arrivato in Europa partendo dalla piccola cittadina di Mollington in Chesire in Gran Bretagna nel 1982.

"Un insieme di piccole attenzioni fa sì che i molti occhi di chi abita il quartiere" continua Redaelli "rappresentino un deterrente per chi volesse compiere furti o altro genere di illeciti “da strada” come graffiti, scippi, truffe, vandalismi". 

Il metodo “solidale” di autodifesa punta alla massima collaborazione con le forze dell’ordine, le uniche deputate a intervenire, attivamente coinvolte anche nel momento della formazione dei gruppi di controllo cittadini. La formazione di un gruppo di controllo del vicinato segue una serie di tappe che partono dall'organizzazione, con incontri e dialoghi tra cittadini fino agli step più concreti, di formalizzazione del gruppo e coinvolgimento delle forze dell’ordine. L’unico impegno che serve, spiegano dall’Associazione, è “Fa bala l’och”, far ballare l’occhio e stare in guardia.

Per allertare i vicini e segnalare episodi sospetti si utilizza la tecnologia di wathapp e Facebook e ancora una mail dedicata della Polizia Locale e un numero telefonico apposito.

Secondo i dati diffusi dall'Associazione nella provincia di Roma, nelle zone soggette al Controllo del Vicinato, "c'è stata una riduzione del crimine come furti e truffe dell'80%". 

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