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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio e daspo

Disordini dopo Pro Sesto-Seregno: 11 daspo

Ecco che cosa era successo

Per 11 "tifosi" della Pro Sesto lo stadio e le zone attorno all'impianto sportivo saranno off limits. È una parte del "pacchetto" daspo emesso contro di loro dal questore di Milano, Giuseppe Petronzi. La decisione - come spiegano i colleghi di MilanoToday - arriva a seguito dell'attività istruttoria svolta dalla Divisione anticrimine dopo che lo scorso 14 maggio 2022, al termine dell'incontro di calcio contro il Seregno valevole per i play out del campionato di calcio Lega Pro Serie C, i tifosi hanno partecipato a disordini e violenze contro la forza pubblica e la tifoseria ospite.

I disordini durante la partita della Pro Sesto

Verso le 19.30, circa 30 tifosi ultras della Pro Sesto si sono spostati in massa dal settore Tribuna Vito Porro per raggiungere il cancello di delimitazione dell'attiguo settore ospiti per entrare in contatto con l'opposta tifoseria e, dopo aver allontanato con violenza due steward al varco - uno dei quali è stato colpito al volto - sono riusciti ad accedere al corridoio di uscita della tifoseria ospite sfondando il cancello per poi dirigersi compatto verso i sostenitori del Seregno. In operatore della polizia di Stato, nel tentativo di contenere i tifosi, è stato violentemente strattonato. Il contatto tra le due tifoserie si è evitato solo grazie all'intervento della forza pubblica presente che, con non pochi sforzi e subendo atti di violenza, ha arginato l'impeto dei facinorosi facendoli arretrare sino alla propria tribuna.

I provvedimenti del questore Petronzi, di cui 6 della validità di 5 anni (uno aggravato), tre da 3 anni e uno ciascuno da 2 e 1 anno, sono stati emessi nei confronti di 11 cittadini italiani di età compresa tra i 22 e i 54 anni, deferiti all'autorità giudiziaria per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, scavalcamento o invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive, che, a vario titolo, si sono resi responsabili chi del lancio di un bidone dei rifiuti e di oggetti contro la forza pubblica, chi dell'aggressione ai poliziotti brandendo la cintura, chi del danneggiamento di un automezzo del Reparto Mobile e chi, colpendo con calci gli operatori di polizia intervenuti, ha tentato di appropriarsi dello sfollagente di uno di loro.

Cosa prevede il divieto

Il divieto di accesso comminato ai destinatari, individuati grazie alle precise indagini svolte dai poliziotti del Commissariato di Sesto San Giovanni, riguarda l'area circostante lo stadio comunale "Ernesto Breda" durante, nonché tre ore prima dell'inizio e tre ore dopo il termine degli incontri, le stazioni ferroviarie, di metropolitana e dei mezzi di superficie, nell'ambito del territorio comunale di Sesto San Giovanni, utilizzate dai tifosi per raggiungere l'impianto sportivo e gli esercizi pubblici presenti nei pressi dello stadio "Ernesto Breda", compresi nel raggio di un chilometro dve si ritrovino abitualmente i tifosi.

Durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive, nazionali ed estere, un'ora prima dell'inizio, durante e un'ora dopo il termine delle stesse, il provvedimento vieta di accedere, altresì, agli impianti sportivi interessati dalla manifestazione e all'area limitrofa ai medesimi nel raggio di un chilometro; in particolare, a tutte le vie o piazze, nonché alle strade e percorsi utilizzati per portarsi dai parcheggi agli impianti sportivi ed ai parcheggi medesimi, utilizzati nei giorni in cui si svolgono le manifestazioni sportive, che siano ricompresi nel predetto ambito spaziale. Il divieto è esteso, altresì, al centro sportivo nel quale la squadra della "Pro Sesto" si allena, nel raggio di 500 metri dal perimetro esterno dello stesso, nonché ad ogni altro centro o impianto, per la medesima distanza, dove la squadra si raduni per svolgere gli allenamenti, la preparazione precampionato, eventuali ritiri o per disputare gare in trasferta, compresi i luoghi dove la squadra dimori o prenda alloggio.

Il daspo aggravato di 5 anni è stato comminato a un 22enne che per quella durata temporale dovrà presentarsi presso la questura di Piacenza trenta minuti dopo l'inizio e trenta minuti prima della fine di ogni incontro di calcio che la squadra del Piacenza 1919 disputerà in Emilia-Romagna e, una sola volta, trenta minuti dopo l'inizio, per gli incontri che disputerà fuori da quella regione.

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