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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Foa Boccaccio: denunce per cinque militanti per la manifestazione non annunciata

Il provvedimento del decreto penale di condanna in seguito all'organizzazione di una manifestazione in piazza, non comunicata preventivamente alla Questura

Cinque militanti del Foa Boccaccio sono stati raggiunti da decreti penali di condanna per la Critical Mass organizzata lo scorso 19 dicembre a Monza per manifestare contro la politica urbanistica della Giunta guidata dal sindaco Dario Allevi.  A comunicarlo lo stesso centro sociale che da anni occupa l’area sportiva di via Rosmini.  

Le accuse

“Le accuse rivolte riguardano la mancanza di preavviso della manifestazione in Questura (art. 18 Tulps) da parte delle cinque persone considerate "responsabili" dalla Digos – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del Foa Boccaccio - In mancanza di una organizzazione gerarchica (all'interno del Foa Boccaccio, ndr) a cui riferirsi, risultano a dir poco ridicole le motivazioni addotte dagli sbirri per attribuire ruoli ai cinque: per esempio, è bastato distribuire un volantino o passare un megafono per diventare automaticamente promotrici o organizzatori della Critical Mass”.

I militanti inoltre spiegano il provvedimento preso nei confronti di cinque componenti del centro sociale. “ Il decreto penale di condanna è un procedimento che trasforma in automatico la pena detentiva (nel caso di reati di lieve entità) in sanzione economica, eliminando così tutta la fase processuale – si legge sulla pagina social del Foa -. Sempre più spesso si fa ricorso a questo tipo di misura per colpire e scoraggiare chi lotta. Occorre poi ricordare che in questo ultimo anno di pandemia, tra Dpcm, coprifuoco e multe varie, è diventato sempre più difficile organizzarsi e provare a rispondere insieme a questa emergenza sanitaria e sociale a causa dei divieti di fare cortei e scioperi e la conseguente paura per le multe salatissime”.

"Noi non ci arrendiamo: continuamo nella protesta"

I militanti comunque non si arrendono e confermano la volontà di proseguire nelle attività di lotta e di protesta. “In particolare, non intendiamo smettere di combattere la speculazione edilizia che sta distruggendo la nostra città né farci intimidire da queste condanne o ulteriori denunce – concludono nel post -. Infatti, il 25 aprile siamo ritornate in strada con una biciclettata antifascista che ha attraversato i luoghi simbolo della Resistenza monzese. È nelle strade della nostra città che vogliamo continuare a stare”. 

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