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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Desio / Via Molinara

Desio, la "Terra dei Fuochi" della Brianza: la bonifica costa troppo

Per il disastro ambientale compiuto dalla 'ndrangheta nel comune brianzolo, venuto alla luce qualche anno fa, ancora non si è arrivati a una soluzione

Non solo Caivano, Acerre e Marcianise: il dramma della “Terra dei Fuochi” tocca anche il nord.

Più di 100mila metri cubi di rifiuti tossici, seppelliti sotto il terreno e gestiti dalla ‘ndrangheta ci sarebbero anche in Brianza, per la precisione a Desio vicino alla rampa d'accesso alla Valassina.

L’allarme, come riferisce “Il Giorno”, era stato lanciato un anno fa dal geologo Gianni Del Pero che si era occupato del caso della cava di via Molinara scoppiato nel 2008 dove i clan con a capo i fratelli Fortunato e Giovanni Stellitano avrebbero fatto sparire enormi quantità di materiali inquinanti.

Operazione Star War Desio: la storia
Lì sotto, nel settembre 2008 la polizia provinciale di Milano ha scoperto 140mila metri cubi di rifiuti tossici. Idrocarburi incombusti, oli esausti, piombo, cadmio e cromo esavalente nascosti sotto terra, con il pericolo che possano intaccare la falda acquifera.

E’ qui che la Brianza assomiglia in tutto e per tutto ai luoghi descritti da Roberto Saviano in Gomorra.

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Ma il problema per ora resta senza risoluzione perché, come segnala l’amministrazione comunale, per terminare i rilievi sotto terra servono 200mila euro e, una volta denunciato lo scempio ecologico servirebbero 5 milioni di euro per la bonifica del terreno.

Una soluzione però, che sia un risarcimento da parte dei responsabili del danno o l’intervento di Pedemontana o ancora del Pirellone, deve essere trovata perché, come spiega Del Pero a “Il Giorno”: “A medio termine il cromo, l’inquinante più preoccupante, potrebbe arrivare in falda”.

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