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Cronaca

Terremoto ai vertici in Autodromo, dopo le dimissioni di Capelli parla Dell'Orto

Il presidente di Sias: "La richiesta di revoca non ha una reale motivazione ed è perciò incomprensibile e infondata"

Due consiglieri dimissionari, pressioni esterne e possibili rivoluzioni per il management dell'Autodromo di Monza. Dopo le dimissioni dei consiglieri del Cda di Sias, Ivan Capelli e Enrico Radaelli, in quota rispettivamente ACI e ACI Milano, dall'Automobile Club Milano è arrivata la richiesta di convocazione di un'assemblea dei soci finalizzata alla revoca del presidente e amministratore delegato.

Mentre l'attuale assetto del management della Sias, la società che gestisce l'Autodromo di Monza, resta confermato in attesa dell’assemblea, il consiglio di amministrazione resta operativo con i medesimi poteri con la sostituzione dei due membri dimissionari con il Dott. Gianangelo Bravo, direttore internazionalizzazione delle imprese e la Dott.ssa Cristina Colombo, direttore dello sport presso Regione Lombardia che hanno dato la propria disponibilità, a conferma dell’interesse di Regione Lombardia in SIAS per il rilancio dell’autodromo.

Nonostante il parere negativo del Collegio Sindacale in merito alla decisione di occupare i posti vacanti nel Cda, in vista dell’imminente convocazione dell’assemblea dei soci, il presidente di Sias Andrea Dell'Orto ha invece ritenuto di fare la proposta di cooptazione per non bloccare il piano di sviluppo della società. All'indomani delle dimissioni di Ivan Capelli, che resta presidente di Aci Milano, in merito alla decisione non era stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale da parte dell'interessato anche se il suo passo indietro era stato interpretato come un atto di sfiducia nei confronti del management Sias rispetto al quale Bernie Ecclestone aveva sollevato perplessità sull'operato alla luce del rinnovo del contratto per il Gran Premio.

A smentire queste ipotesi però è stato il presidente Andrea Dell'Orto che ha commentato così la vicenda: “La richiesta di revoca non ha una reale motivazione ed è perciò incomprensibile e infondata. Anche con il supporto e condivisione di quegli stessi consiglieri che oggi hanno rassegnato le dimissioni e chiesto la nostra revoca, da oltre un anno siamo al lavoro per rilanciare l’Autodromo, che abbiamo ereditato in condizioni economiche e organizzative disastrose”.

“Abbiamo sempre lavorato con onestà e trasparenza, nell’esclusivo interesse dell’Autodromo di Monza così da garantirgli il ruolo che gli spetta, cioè quello di punto di riferimento mondiale per gli sport motoristici. Abbiamo lavorato all’ampliamento della stagione sportiva, all’allargamento e al potenziamento dell’offerta in campo dell’entertainment; abbiamo cominciato a proporre nel mondo l’autodromo sia come destinazione turistica che nel mercato degli incentive aziendali, valorizzando la bellezza e la capacità attrattiva del territorio” ha continuato l'ingegnere presidente e ad di Sias.

“In questo senso – ha concluso Dell’Orto – SIAS spa è sempre più impegnata non solo per il rilancio dell’autodromo ma anche per fare in modo che dal 2017 si corra ancora il Gran Premio di F1 a Monza. E’ pertanto da respingere ogni interpretazione maliziosa che attribuisce a SIAS ritardi o impedimenti nel rinnovo dell’accordo”.

“Riguardo alla richiesta di convocazione dell’assemblea dei soci per la revoca del presidente, ci sarà tempo per discuterne internamente: sono sicuro che troveremo una soluzione insieme ad ACM e ACI, all’insegna non solo dei buoni rapporti societari, ma soprattutto per unire le nostre forze per ottenere il grande obiettivo comune che è la conferma della F1 a Monza”.

Adesso non resta che attendere gli eventuali colpi di scena che riserverà l'imminente assemblea dei soci.

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