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Cronaca Centro Storico / Piazza Giuseppe Garibaldi

Sicurezza, anche nel Tribunale di Monza disordini e code

Giovedì mattina è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine per ripristinare la calma: ad opporsi alle misure di sicurezza sono stati alcuni avvocati costretti a lasciare le proprie borse da lavoro negli armadietti che, però non erano più disponibili

Anche a Monza in Tribunale si sono verificati alcuni episodi di disordine che hanno coinvolto in primo luogo gli avvocati, costretti a passare sotto il metaldetector dopo i fatti di Milano.

La sicurezza all'interno del Palazzo di Giustizia è stata potenziata anche nel capoluogo monzese. La tensione però mercoledì mattina è salita quando alcuni avvocati sia nella sede distaccata di via Vittorio Emanuele che nell'edificio di Piazza Garibaldi, si sono innervositi per le misure restrittive penalizzanti adottate. Quanto accaduto a Monza non ha raggiunto i livelli di Napoli, dove alcuni avvocati hanno reagito con violenza, forzando gli accessi, ma ha richiamato comunque sul posto i carabinieri.

Gli avvocati si sono ribellati per le lunghe code che si sono formate a causa delle operazioni di controllo al metaldetector sotto il quale, dopo i fatti di Milano, è stata obbligata a passare anche la categoria. Ma il nervosismo si è acuito quando un professionista, a cui suonava la borsa da lavoro, è stato invitato a depositare questa negli armadietti. Peccato però che nessun alloggiamento fosse disponibile: erano tutti occupati. 

L'uomo ha quindi lanciato la sua borsa al di là della barriera e ha tentato di oltrepassarla. Scene simili anche in via Vittorio Emanuele dove a creare scompiglio è stato un avvocato che ha insistito per accedere nonostante avesse il badge non accreditato e ha scavalcato i tornelli. 

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