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Attualità / Cesano Maderno

Celebra la messa in spiaggia: indagato il don brianzolo

La procura di Crotone ha aperto un fascicolo per offesa a confessione religiosa

È indagato per offesa a confessione religiosa don Mattia Bernasconi, il prete originario di Cesano Maderno e che svolge il suo servizio nella parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano. Il sacerdote nei giorni scorsi era salito alla ribalta delle cronache per aver celebrato la messa nelle acque del mare di Capo Colonna (nel crotonese) domenica 24 luglio. Le indagini della Digos della questura di Crotone, coordinate dal procuratore Giuseppe Capoccia, sarebbero nate in seguito all'esame degli articoli pubblicati su diverse testate e delle foto apparse sui social.

Bernasconi, come riferiscono i colleghi di MilanoToday, attraverso una nota pubblicata sul sito della parrocchia, ha chiesto scusa: "Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l'eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo". C'è da dire che la curia di Crotone, dopo la pubblicazione dei primi articoli di giornale, aveva diramato un comunicato in cui non demonizzava quanto avvenuto in spiaggia. "Questi giovani hanno arricchito con la loro presenza la nostra terra e hanno vissuto un momento di crescita che inciderà anche nei luoghi della loro vita quotidiana", si leggeva nella nota che tuttavia puntualizzava: "In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova, per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere". Al termine della nota era arrivata anche una tirata d'orecchie: "Soprattutto è necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche".

Perché è stata celebrata una messa in spiaggia

Il sacerdote e i suoi ragazzi, in Calabria per una esperienza di lavoro presso i beni confiscati alla mafia e gestiti da Libera, avevano in programma di celebrare la messa in una pineta vicino alla spiaggia e poi di vivere una giornata di mare prima del rientro a Milano. Una volta arrivati nel luogo designato, tuttavia, hanno scoperto che la pineta era già stata occupata da un'altra associazione che aveva riservato l’intera area. "Abbiamo cercato altre zone idonee alla celebrazione, ma non avendone trovate mi è sembrato significativo, nel contesto del campo appena vissuto, celebrare in acqua, immersi nella 'terra' che ci ha accolto per lavorare e riflettere nei giorni che avevamo appena trascorsi - ha spiegato don Mattia Bernasconi -. Quando una famiglia che si trovava nei paraggi ci ha sentiti ci ha offerto il suo materassino come altare e io ho deciso di accettare".

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