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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Alessandro Sanquirico

"Liberate Anna, subito": e don Colmegna fa lo sciopero della fame

Fermata e mandata a processo, Anna deve scontare una condanna a sei mesi senza condizionale per accattonaggio con minore. Ma lei di quella condanna non sapeva nulla

MONZA - E' stata portata in carcere, prima a Monza, poi a Como. Sei anni fa era stata sorpresa a mendicare nella metro di San Babila assieme alla figlia. Fermata e mandata a processo, deve scontare una condanna a sei mesi  senza condizionale per accattonaggio con minore. Ma lei di quella condanna non sapeva nulla:  il processo si è svolto in contumacia, con un avvocato d'ufficio che non le ha dato alcuna comunicazione.

AVEVA UN LAVORO - Ora Anna - nome di fantasia - si trova nel penitenziario di Como: le forze dell'ordine l'hanno finalmente rintracciata a gennaio. Peccato che, dopo un periodo alla Casa della Carità di Milano, sia riuscita a trovarsi un lavoro come domestica in periferia di Milano con tanto di contributi INPS a dimostrarlo: la miopia della giustizia ha fatto si che venisse sbattuta in cella, prima in Brianza, poi nella città lariana. Uno "scherzo" che potrebbe costarle la perdita del lavoro tanto faticosamente guadagnato. Per lei il presidente della Casa della Carità don Virginio Colmegna ha iniziato uno sciopero della fame.

DIGIUNO A STAFFETTA - "Continuerò fino a che non uscirà dal carcere - ha detto alla presentazione di 'Carcere, diritti e dignita'', una campagna di sensibilizzazione, riflessione e proposte sulla condizione di vita delle persone recluse con eventi e un appello (a cui si può firmare online all'indirizzo carceredirittiedignita.wordpress.com). In contemporanea è stato anche organizzato un 'digiuno a staffetta' a cui potrà partecipare chi desidera. Don Colmegna però il suo testimone non lo passerà, perché il caso di Anna è la dimostrazione "che in carcere ci stanno persone che non ci dovrebbero stare".

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