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Cronaca Seregno

Matrimonio forzato e continue violenze: una donna salvata dai carabinieri

La storia di una ragazza dell'Est che dopo aver confidato a una collega le violenze subite, si è trovata i carabinieri fuori di casa

Quell'uomo lei non lo voleva sposare, ma alla fine ha dovuto arrendersi al volere della famiglia. E per quella giovane, 27 anni originaria dell'Est Europa, è iniziata una convivenza di coppia fatta di violenze fisiche e psicologiche. Un inferno proseguito per otto anni. Neppure la nascita della bambina (che oggi ha 4 anni)  ha portato l'uomo a cambiare il suo comportamento. Tutt'altro: le violenze nei confronti della donna si sono consumate anche davanti alla piccolina. Fino a quando la donna ha trovato la forza di raccontare a una collega il dramma che stava vivendo. Il giorno dopo i carabinieri si sono presentati alla porta della sua abitazione: lei ha preparato le valigie e insieme alla sua bambina è uscita di casa insieme ai militari che l'hanno trasferita in una struttura protetta.

Una storia emblematica quella che per oggi, 8 marzo, viene raccontata dai carabinieri della Compagnia di Seregno. Una storia carica di coraggio da parte di questa giovane mamma che era stata costretta a convolare a nozze con un connazionale di 28 anni. Un matrimonio, però, non basato sull'amore e sul rispetto, ma che fin da subito si è contraddistinto per la violenze e le botte. Inutile il tentativo di fuga della giovane in Patria. La sua famiglia l'avrebbe costretta a ritornare insieme al marito. Che, però, non avrebbe cambiato atteggiamento. Da quanto riferiscono i carabinieri, infatti, le violenze sarebbero proseguite arrivando anche a quelle sessuali. Un rapporto non voluto che avrebbe causato una gravidanza, durante la quale botte e violenza non si sarebbero fermate. Tanto che, proprio a causa dei ripetuti maltrattamenti, la donna avrebbe perso il suo bambino. 

La giovane, però, ha avuto la forza di raccontare il tutto a una collega. Una scelta che per lei si è rivelata una salvezza. Tanto che il giorno dopo alla porta della sua casa hanno suonato i carabinieri della Compagnia di Seregno. A quel punto la giovane mamma ha fatto le valigie e insieme alla sua bambina è stata accompagnata dai militari in una struttura protetta della Rete antiviolenza Arthemide. 

Oggi, 8 marzo, i carabinieri hanno simbolicamente consegnato un mazzo di mimose a tutte le donne ospiti in una struttura protetta della provincia brianzola. E tra queste donne c'è anche lei, quella giovane sposa e mamma che per otto anni ha subito le violenze fisiche e psicologiche da parte di un uomo che non l'amava. 

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