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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dove si buttano le capsule del caffé? Vanno riportate in negozio

Con la moda delle macchinette per l'espresso a domicilio, il corretto smaltimento delle modosi di caffè diventa un problema nella gestione dei rifiuti urbani. E il Comune ha iniziato a stipulare convenzioni con i rivenditori per farne la raccolta differenziata.

MONZADove si buttano le capsule del caffè usate? Qual è il sacco per fare la raccolta differenziata anche dei contenitori monodose per le macchinette casalinghe per l’espresso? Sicuramente non vanno nel sacco dell’umido e neanche in quello dell’alluminio, ma neppure tra la plastica. E se gettarle tra l’indifferenziata non è proprio uno sbaglio, resta comunque uno spreco di materiali riciclabili. E allora? Può sembrare una questione trascurabile ma invece a Monza inizia a diventare un tema rilevante nella gestione dei rifiuti urbani, dovuto dalla crescente moda creata attorno ai prodotti per farsi l’espresso a domicilio. Una tendenza che si è manifestata negli ultimi mesi con un boom di aperture di negozi specializzati nella vendita di ogni tipo di capsule di caffè già dosato per i vari tipi di macchinette in commercio. E, nello specifico, è un problema che il Comune si è posto per poterne fare una corretta raccolta differenziata.

Le capsule saranno anche il nuovo modo di bere il caffè a casa, ma presentano per la città il vecchio problema di come gestirne lo smaltimento una volta buttate nell’immondizia, perché composte da materiali misti che andrebbero separati per essere recuperati ognuno secondo una precisa procedura. Da una parte c’è il residuo di caffè che, come materia organica, andrebbe nel sacco dell’umido per essere indirizzato verso gli impianti di compostaggio, mentre il contenitore in alluminio (oppure in plastica) andrebbe nel sacco giallo per poi essere riciclato nelle fonderie. Non potendo pretendere che ogni cittadino si metta in casa propria a smontare ogni singola capsula per indirizzare ogni diverso materiale nel giusto sacco, in municipio si è pensato di rivolgersi agli altri attori della filiera delle capsule: a chi le mette in circolo e a chi, alla fine del ciclo, le deve togliere dalla circolazione.

A fine marzo è stata stipulata a Monza la “Convenzione per la raccolta differenziata di capsule in alluminio contenenti caffè postconsumo”, un accodo siglato dal Comune con CiAl, Consorzio Imballaggi Alluminio, e l’impresa Sangalli che in città ha l’appalto del servizio di pulizia, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Si tratta di un’intesa che permette di integrare l’attività di raccolta differenziata della città, prevedendo uno specifico recupero dei materiali che compongono le capsule usate del caffè. Il servizio è già cominciato ed è partito dai negozi di marca Nespresso presenti a Monza, per i quali è in vigore il Protocollo d’Intesa stipulato a livello nazionale da Federambiente, CiAl e Nespresso Italiana spa, che prevede all’interno dei punti vendita anche il servizio di raccolta delle capsule usate. Sta al cliente riportarle al negozio, che poi provvederà a darle, secondo la convenzione, alla ditta Sangalli per la corretta differenziazione.

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