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Cronaca

"Non era veleno per cani", il problema del Parco è un altro

I controlli sull'esca trovata dai cani di una ragazza al Parco di Monza hanno rivelato che non si tratta di polpette avvelenate: era un ovulo di eroina perso da qualche pusher

Il cane quel "boccone" ripieno l'ha addentato per sbaglio, non era diretto a lui.

Non sembra esserci nessun nemico degli animali nel Parco di Monza: la notizia rincuora ma non tranquillizza se si tengono in mano i risultati delle analisi effettuate dalla ragazza che ha lanciato l'allarme sui social network dopo il ritrovamento, invitando tutti a prestare attenzione.

L'esca trovata non è una polpetta avvelenata ma un ovulo contenente eroina.

"Quello che è stato trovato dai miei cani era un ovulo di eroina" -spiega la ragazza dal suo profilo Facebook- "un cartoccio di carta stagnola che conteneva una spugna che avvolgeva una capsula con all'interno l'eroina. La spugna serviva per togliere umidità e preservare la capsula. Quindi non è stata fatta con lo scopo di avvelenare un cane, ma era una semplice dose per un tossico".

Tutta la documentazione e quanto trovato al Parco è stato consegnato ai carabinieri.

Il problema dello spaccio nell'area verde monzese e ai giardini della Villa Reale è purtroppo realtà nota in città e l'ovulo di eroina "perso" da qualche pusher distratto o da qualche tossico che ne aveva appena fatto scorta non è meno allarmante dell'ipotesi di un maniaco che vuole fare del male ai cani.

L'esca che per caso è finita tra i denti dell'animale e di cui la sua padrona si è accorta in tempo poteva essere nociva per il cane e forse di più per un qualsiasi bambino che giocando nell'erba l'avrebbe trovata e ingoiata. 

"Speriamo che se proprio sti spacciatori ci devono essere, almeno che si tengano la roba in tasca e non la lascino a portata dei nostri cani" ha commentato la ragazza.

Le forze dell'ordine sono al corrente della problematica e hanno approntato già diversi servizi per contrastare il fenomeno.

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