rotate-mobile
Cronaca Vimercate

Emma Houda, dopo la sentenza inizia la mobilitazione

"E arrivato il momento di riportare la bambina a casa" dichiara Aurelia Passaseo, presidente del Coordinamentole Internazione delle associazioni per la tutela dei minori

"Ed ora avanti tutta, è arrivato il momento di riportare la bambina a casa".

Con queste parole Aurelia Passaseo, presidente del Coordinamento internazionale delle associazioni a tutela dei diritti dei minori, ha commentato la sentenza con cui il Tribunale di Monza in settimana ha condannato il papà di Emma Houda, la bimba che nel 2011, quando ancora non aveva 2 anni, è stata rapita dal padre e portata in Siria.

Per lui, dopo una lunga battaglia legale che ha visto in prima linea la mamma della piccola, Alice Rossini, è stata disposta una condanna a 10 anni per sottrazione di minore e sequestro di persona.

Nonostante il pronunciamento della giustizia saranno valutate anche le carte che consentiranno di procedere contro Mohamad Karat, il papà della piccola, anche per sequestro a scopo di estorsione.

Da anni Alice Rossini aspetta di riabbracciare la sua bambina e proprio sabato, sulla sua bacheca Facebook si è lasciata andare a uno sfogo: "Vorrei avere la possibilità di fare mille cose belle con te".

Per chiedere alle autorità di mobilitarsi e riportare la sua bambina a casa erano state organizzate diverse iniziative, da ultima una mobilitazione sui social attraverso messaggi con foto. 

"La sentenza è solo una piccola vittoria, perchè Emma è ancora in Siria sotto le bombe - aggiunge la Passaseo - ma ora che il padre è ufficialmente un latitante da ricercare a livello internazionale bisogna accelerare le procedure per restituire la piccola alla mamma".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emma Houda, dopo la sentenza inizia la mobilitazione

MonzaToday è in caricamento