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Cronaca Seregno

Quando la letteratura ispira la cucina e arriva nel piatto: "Da noi i libri si mangiano"

Ricette ispirate alle pagine dei libri. In Brianza, a Seregno, l'idea di coniugare letteratura e cibo del bistrot Festina Lente e l'avventura di Simona e Omar

Il piacere di un libro da sfogliare con calma, le parole da assaporare piano, con gli occhi, mentre si gusta un caffè. E i libri e le letture a Seregno, nel bistrot letterario Festina Lente, non restano solo sullo sfondo, sugli scaffali, ma arrivano nel piatto. Cibo, letteratura e ricette ispirate a passi letterari classici o contemporanei per suggestioni che nutrono non solo il corpo ma anche la mente.

Piatti preparati con cura con ingredienti tradizionali, a chilometro zero secondo la filosofia slow food, che ripropongono ricette o suggestioni che arrivano appunto dai libri. Un'avventura iniziata nel 2017 da Simona De Simone e Omar Pezzotta, marito e moglie che condividono la passione per il cibo e la cucina. Insegnante di lettere antiche, 50 anni, insieme al marito nel 2017 ha aperto in via Porada il bistrot letterario che prende a modelo i café di Parigi con annessa una libreria. 

"Volevamo creare un posto che fosse diverso dagli altri in cui le persone potessero prendersi una pausa dai ritmi frenetici a cui la vita ci costringe e un luogo in cui rallentare, far posto alla lentezza nella propria esistenza per dedicare un momento a se stessi" spiega Simona. "Perchè ogni tanto ci dimentichiamo di noi stessi facendoci prendere dagli impegni".

E a raccontare un luogo dove - attraverso i libri - insieme ai sapori e ai profumi vivono tante altre storie e personaggi è lo stesso nome: "Festina Lente": "Affretati lentamente". E' un nome latino, riecheggia la mia formazione classica perchè volevo un nome che avesse un significato. Non volevo un bistrot con un nome che non avesse nulla da raccontare ma qualcosa che rappresentasse quello che siamo".

Parole e ricette nel piatto: "Da noi i libri si mangiano"

Inizialmente l'idea era quella di ospitare i libri al'interno del café poi però sono state le parole a scrivere per il locale nuova "ricetta". "Da noi i libri si possono leggere o acquistare ma anche mangiare" spiega Simona, la titolare, che nel bistro si occupa di accostamenti culinari e letterari, di elaborazione di nuove ricette e di eventi con l'organizzazione di appuntamenti letterari con autori.

"Tutto quello che proponiamo parte dai libri e ritorna ai libri" annuncia. Nel menu infatti ogni piatto è costruito sulla base di spunti letterari e quando la preparazione viene servita a tavola al cliente arriva anche il passo e la pagina che ha ispirato la ricetta per assaporare a pieno ogni parola e ingrediente. E lasciarsi suggestionare dai sapori e dalle letture. 

E per portare a tavola ricette e pietanze sempre nuove bisogna leggere molto. E per gli accostamenti Simona non si limita ai classici ma osa."Per me un classico è Camilleri perchè nelle avventure del commissario Montalbano l'associazione tra cibo e letteratura è abbastanza scontata" spiega. E così nel piatto prendono vita ricette che escono dalle pagine di libri insoliti in cui a prendere la parola e a illustrare una preparazione magari sono gli stessi protagonisti. "A volte è il titolo ad aiutarmi, in altre occasioni invece è proprio dai libri che non mi aspetto che ho grandi idee: elaboro uno spunto e lo trasformo in un piatto". 

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Dalle "Ricette Immorali" alla Madeleine di Proust

Nel menu di Festina Lente insieme alla parmigiana di melanzane può arrivare a tavola anche una pagina del romanzo "Un filo d'olio" di Simonetta Agnello Horby e ci si ritrova così tra le pagine del libro in cui la protagonista ricorda la propria infanzia e la parmigiana che mangiava da bambina. 

E poi ci sono le "Ricette Immorali" di M. Vazquez Montalban. "E' un piatto culinario e libresco che rende moltissimo: si tratta di pane e pomodoro". Nel libro l'autore immagina un uomo e una donna che si seducono attraverso alcuni piatti e insieme alla ricetta fornisce anche suggerimenti su come consumare il piatto e sul suo significato. E una ricetta immorale non poteva che uscire dal volume dell'investigatore gourmet e finire sul tavolo del bistrot brianzolo.  

Un altro piatto letterario che punta a stupire il lettore arriva da "Ragionevoli dubbi" di Gianrico Carofiglio: "Un avvocato si misura con vari casi e avventure di vita e in una pagina del romanzo invita a casa una donna e vorrebbe sedurla con la cucina ma non ha nulla nel frigo e improvvisa gli spaghetti alla fumo negli occhi, un piatto della seduzione ma fatto con avanzi del frigo ma si improvvisa chef con successo" spiega Simona che per i suoi clienti/lettori declina la pietanza in tanti diversi modi proprio per portare nel piatto quello che non ci sia aspetta. Proprio come succede con la letteratura. 

E per un finale perfetto non possono mancare i dolci. E il dessert "letterario" per eccellenza non può che essere la Madaleine di Marcel Proust. "Anche la crostata è un dolche che si trova in tantissimi libri" spiega Simona. "Io la servo abbinata a un passo del Manuale di cuina sentimentale della Liverani ma è un dolce che traduce l'affetto e l'amore che la persona che lo prepara ha per coloro per cui cucina, ha un potenziale affettivo molto forte".

Quando le favole si mangiano: idee per i più piccoli

Da Festina Lente c'è spazio anche per i più piccoli che troveranno una sezione della libreria a loro dedicata e dolcetti con accostamenti letterari a misura di bambino. E così nelle vetrine si possono trovare biscotti ispirati - anche nella forma - alle creature della favola Alice nel Paese delle Meraviglie o al Gatto con gli Stivali. Insieme a una sfilza di altri micetti più o meno famosi passando anche per gli Aristogatti.

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