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Sabato, 2 Dicembre 2023
Cronaca

Filomena Lamberti, sfregiata con l'acido dall'ex marito, a Monza per la battaglia contro la violenza sulle donne

La signora Filomena Lamberti è stata ospite della tavola rotonda sul tema della violenza e dei femminicidi organizzata sabato 18 novembre dalla polizia di Stato in Villa Reale

La testimonianza forte, coraggiosa di chi la violenza l'ha vista da vicino e ha dovuto fare i conti, sulla propria pelle, con la sua brutalità. Si è aperta con il racconto della signora Filomena Lamberti la tavola rotonda organizzata sabato 18 novembre, in Villa Reale, dalla polizia di Stato.

"Questo non è amore", il titolo dell'iniziativa che ha coinvolto anche il dottor Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, la procuratrice aggiunta Manuela Massenz, la dottoressa Giovanna Bueti, psicologa della polizia di Stato e l'avvocata Tatiana Biagioni, Advisory Board Assolombarda per il Sociale.

"Un uomo può uccidere un fiore ma non può contenere la primavera": uno spunto di riflessione sul tema del contrasto alla violenza di genere che arriva da una citazione di Ghandi che è anche una chiave di lettura importante per riflettere sulla lotta alla violenza di genere. Un'immagine di distruzione: l'uomo che con la violenza soffoca e uccide un fiore che è ciò che c'è di più delicato, leggero, spontaneo. Ma è anche l'immagine di una battaglia, quella che tutti noi dobbiamo sempre avere a mente. La potenza distruttiva che nulla può avere da spartire contro la forza vitale della primavera. La violenza che non può e non deve vincere e non può sopraffare la vita, la libertà, la dignità.

Un messaggio di resistenza, resilienza. E insieme di rinascita, di riscatto, di forza e di coraggio che durante la serata ha preso forma con testimonianze e contributi. Perché è una battaglia di tutti, da combattere tutti i giorni che richiede un cambiamento culturale. Per non ritrovarci più a elencare nomi di donne che non hanno più vita perchè è stata loro tolta per mano di un uomo. E purtroppo a questo elenco sabato si è aggiunto anche il ricord di Giulia Checchettin, la giovane trovata senza vita in provincia di Pordenone e scomparsa da una settimana insieme all'ex fidanzato.

Convegno violenza donne-2

Gli interventi

Ad aprire i lavori del convegno è stato il questore Marco Odorisio, con i saluti instituzionali, che ha ricordato la battaglia quotidiana contro la violenza, citando l'ultimo triste episodio avvenuto il giorno stesso in città: una donna picchiata dal marito in una casa in cui era presente anche il figlio, di 5 anni. All'intervento ha fatto seguito il discorso del capo di gabinetto della prefettura, il viceprefetto aggiunto Giacomo Pintus, che ha rimarcato l'importanza della rete istituzionale, e del sindaco di Monza che ha ricordato l'importanza della cultura del rispetto e dell'educazione delle nuove generazioni.

In un videomessaggio il dottor Roia ha sottolineato l'importanza del 25 novembre che deve essere una giornata da ricordare e celebrare tutti i giorni, nella quotidianità dei comportamenti e degli atteggiamenti, attraverso la promozione della cultura del rispetto perchè è il cambiamento culturale che può contrastare la violenza di genere. E poi il racconto-testimonianza della signora Lamberti, 65 anni, che il 28 maggio del 2013 è stata sfregiata al volto dall'ex marito nel sonno, mentre stava dormendo. Un lancio di acido solforico da una bottiglietta da parte dell'uomo con cui aveva condiviso trent'anni di vita e da cui aveva avuto tre figli e che aveva deciso di lasciare. E un calvario di sofferenze scandito da una trentina di interventi chirurgici a cui la donna è stata costratta a sottoporsi. E una condanna a 18 mesi con patteggiamento che le ha lasciato un profondo senso di ingiustizia. 

Sugli aspetti procedurali, sugli strumenti normativi a disposizione e sulla tutela delle vittime di violenza attraverso la rete di supporto e di intervento che a Monza e in brianza è presente è intervenuta la dottoressa Manuela Massenz, procuratrice aggiunta e responsabile del dipartimento vittime vulnerabili della procura di Monza che nel suo discorso ha voluto anche puntare l'accento sull'importanza della cultura del rispetto, parlando anche alle nuove generazioni e sulla necessità di riconoscere le relazioni tossiche. Del ruolo di polizia di Stato nella lotta alla violenza contro le donne e degli strumenti che sono a disposizioni di chi chiede aiuto ha parlato la dottoressa Giovanna Bueti, psicologa della polizia, che ha approfondito anche gli aspetti legati alla formazione specifica degli agenti che intervengono in casi di violenze e maltrattamenti e le possibili matrici culturali della violenza. 

Violenza che ha tanti volti - tutti bruttissimi - e si manifesta in diverse forme. C'è quella più terribile, la punta dell'iceberg, che è il femminicidio. Un termine ad hoc per indicare in ambito penale l'uccisione di una donna da parte di un uomo per il solo fatto di essere donna. Ma esiste anche una violenza invisibile che non lascia segni sul corpo ma li lascia nell'anima. E' la violenza psicologica, la manipolazione e la violenza economica: il soggiogare una donna perché viene privata degli strumenti dell'autonomia. E sull'importanza del lavoro come strumento di affermazione e di autonomia ha condiviso una riflessione l'avvocata Biagioni, rimarcando anche il divario salariale e le diseguaglianze che si verificano in ambito lavorativo dove si registrano altre forme di violenza, come le molestie sul lavoro.

L'impegno dei ragazzi

Tra il pubblico, insieme alle istituzioni, anche tanti studenti tra cui una delegazione dell'istituto Mosè Bianchi e del liceo Frisi. E proprio una classe del liceo monzese, la 3B Scienze Applicate, ha elaborato un progetto che tratta il tema della lotta alla violenza, sviluppando, sotto la guida del professor Interlandi un sito internet "Frisi against women violence" il cui lavoro è stato presentato in occasione della serata di sabato. Un sito, da loro interamente realizzato in lingua inglese, per favorire alle donne straniere l’accesso alle agenzie di tutela e sostegno in caso di violenza.

La mostra "Com'eri vestita?"

All’interno della Villa Reale è stata allestita da parte dell’Associazione Libere Sinergie anche una mostra denominata “Com’eri vestita?” - che racconta storie di abusi attraverso l’esposizione di 18 manichini che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita - e una mostra fotografica denominata “Tanto a me non capita…”, rappresentazione in bianco e nero di momenti quotidiani di violenza psicologica.

Mostra violenza Villa Reale-2

Le mostre saranno visitabili anche domenica 19, con un ingresso omaggio ed uno ridotto al prezzo di 8 € ai partecipanti alla 2^ We Run For Women – Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi, competizione, che ha registrato il sold out, organizzata dalla Questura di Monza e della Brianza, dal Comune di Monza e dall’associazione Monza Marathon Team asd, e che vedrà ai nastri di partenza oltre mille iscritti. E domenica 19 novembre a Monza è la giornata della We run for Women. Per correre contro la violenza.

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