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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giù le mani dal Vecchio: un flash mob davanti allo storico ospedale

Appuntamento giovedì 2 dicembre alle 18

I monzesi scendono in strada per difendere il loro ospedale. Il Vecchio nosocomio di via Solferino ormai smantellato e con pochi ambulatori e il cup. Il Comitato Salviamo l'ospedale ex San Gerardo e il Coordinamento dei comitati di quartiere di Monza organizza per questa sera, giovedì 2 dicembre, alle 18 un flash mob davanti allo storico nosocomio fatto costruire dal re Umberto I. 

Da anni i comitati di quartiere sollecitano un recupero "sociale" dalla storica struttura dove sono nate e state curate intere generazioni di monzesi e brianzoli. Fino a quando, all'inizio degli anni Sessanta, è stato costruito il Nuovo San Gerardo, il nosocomio di via Pergolesi dove via via sono stati trasferiti i vari reparti e servizi. Con l'ultimo trasloco nel marzo 2009. 

Nell'ospedale Vecchio restano solo Il Sert, il Cup, alcuni ambulatori e le sedi di alcune associazioni di volontariato. Anche la parentesi universitaria, durante alcuni anni, si è poi interrotta riportando nel "silenzio" quel nosocomio resta ancora tanto caro ai monzesi. 

"La Soprintendenza delle Belle Arti ha vietato di toccare l’ospedale in quanto monumento storico, espressione architettonica neoclassica - spiegano i promotori del flash mob -.  A conferma di ciò, la sentenza di terzo grado del ricorso al Tar fatto dai proprietari, vieta che si intervenga rovinando il patrimonio architettonico. Anche i pali in ghisa che sostengono le pensiline sono unici, così come la statua di Umberto I con lo stemma Sabaudo posta all’ingresso, che non può essere asportata. Per la riqualificazione dei vecchi padiglioni un Accordo di programma sottoscritto nel 2008 tra ASL (ora ASST) Regione e Comune di Monza è stato ritoccato al ribasso sulle volumetrie, rispetto alla precedente: dai 43mila metri di superfici edificabili con destinazione a residenziale libero e palazzi alti fino a 8 piani si scende a 35mila metri quadrati (con edifici al massimo di 6 piani) a destinazioni varie: appartamenti in locazione con patto di vendita, in affitto libero, in vendita convenzionata e in vendita libera. Confermata, invece, la valenza pubblica della parte umbertina, vincolata dalla Soprintendenza".

Il Comitato ribadisce una finalità "sociale" del Vecchio ospedale, con un'attenzione anche al mondo della scuola e della cultura. ". Per evitare che l’area in attesa di un acquirente rimanga territorio di nessuno con usi impropri con il rischio di un progressivo degrado - proseguono i promotori del flash mob - è ipotizzabile un uso temporaneo degli spazi con il coinvolgimento di comitati ed associazioni verso una destinazione definitiva frutto di investimenti da parte di soggetti economici che credano in un piano complesso di rigenerazione urbana innovativo e di ampio respiro autosufficiente dal punto di vista ambientale che intensifichi il concetto di prossimità residenziale e di vicinato di quartiere, considerando la possibilità residuale di realizzare da parte dell’operatore privato strutture di edilizia convenzionata o sociale nelle parti prive di interesse architettonico connesse alle funzioni principali" .

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