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Cronaca

Furti d'auto su commissione e un mercato nero parallelo: 24 arresti

Quattro mesi d'indagine hanno portato i carabinieri della compagnia di Vimercate a individuare un giro di furti d'auto e di rivendita dei pezzi di ricambio: 24 arresti in Lombardia

Tutto è cominciato quando i carabinieri della stazione di Agrate Brianza hanno rilevato una escalation di denunce di furto di autovetture nel comune brianzolo e nelle aree limitrofe.

Di fronte all'impennata dei reati gli inquirenti hanno cominciato a indagare sulla possibilità che dietro ai furti di auto di piccola cilindrata e di utilitarie ci fossero sempre gli stessi "professionisti" e che gli episodi non fossero sporadici ma rispondessero a una precisa attività criminale duratura nel tempo. 

Da queste premesse ha preso avvio l'operazione denominata "Crash Car" dei carabinieri della compagnia di Vimercate, che ha portato in meno di quattro mesi di indagine ad arrestare 24 persone per reati vari tra cui furto di autovetture, ricettazione e riciclaggio. I soggetti, tutti italiani ad eccezione di un cittadino albanese, sono stati raggiunti all'alba di venerdì da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Monza, il Dottor De Lillo, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Alessandro Pepè. Tredici degli indagati si trovano ora in carcere mentre sono ancora in corso una serie di perquisizioni in officine, demolitori e abitazioni in tutta la Lombardia. Per gli altri 11 sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

GLI ARRESTATI - Vertice dell'organizzazione criminale erano due topi d'auto, due uomini incaricati di rubare le vetture su commissione o che agivano per iniziativa personale a seconda delle esigenze del "mercato" nero. In manette sono così finiti due cinquantenni di Agrate Brianza, italiani, incensurati che di giorno vagavano alla ricerca dei bersagli appetibili, soprattutto auto di piccola cilindrata e citycar, e di notte tornavano sul posto per mettere a segno il furto in meno di un minuto (GUARDA IL VIDEO). Per rubare l'auto si servivano di uno spadino con cui aprivano lo sportello: una volta nell'abitacolo sbloccavano il cofano, sostituivano la centralina e mettevano in moto il mezzo attraverso una chiave universale che permetteva di far partire il motore. Le auto, una volta nella disponibilità dei ladri, venivano consegnate agli acquirenti e viaggiavano anche per diversi chilometri prima di arrivare al proprietario finale, spesso un demolitore o un meccanico che ne smontava e rivendeva i pezzi, e altre volte imprenditori che acquistavano l'auto intera. Nei guai infatti insieme ai due ladri sono finiti anche una serie di professionisti del mondo dei veicoli, meccanici, demolitori e rivenditori, che hanno dato prova, ha spiegato la Dott.ssa Zanetti, procuratore aggiunto della Repubblica, di "una regolare violazione del principio di legalità che dovrebbe invece sempre essere seguito".

I ventiquattro arrestati sono residenti un po' in tutta la Lombardia: in Brianza l'indagine oltre ad Agrate ha toccato anche Cambiago, Usmate Velate, Cornate d'Adda, Monza e Desio ma sono altre sette le province della regione coinvolte con auto rubate in Brianza che di notte viaggiavano per diversi chilometri fino ad essere consegnate nel lecchese oppure destinate al mercato spagnolo e marocchino.

Rubano auto e ne rivendono i pezzi: 24 arresti

IL GIRO D'AFFARI - Secondo quanto emerso dall'indagine l'organizzazione metteva a segno almeno due furti d'auto al giorno, per un totale, calcolando l'impatto dell'attività criminali nel lungo periodo, di 4mila furti negli ultimi cinque anni. Il listino prezzi dell'organizzazione criminale era parallelo a quello ufficiale con costi dimezzati rispetto alle spese da sostenere per ottenere ricambi ufficiali: una portiera "rubata" poteva costare 400 euro a fronte degli 800 euro da spendere per acquistarla per vie legali o ancora una vettura intera, tutta da "cannibalizzare" cioè da ridurre in pezzi e rivendere attraverso i componenti, poteva fruttare dai 1200 euro se diesel agli 800 euro se benzina. 

L'INDAGINE - L'indagine "Crash Car" dei militari era partita nel novembre 2014. Attraverso riprese video che si sono servite anche di immagini immortalate dai circuiti di sicurezza di condomini o telecamere comunali ha portato all'individuazione dei due esperti ladri d'auto residenti nel comune brianzolo e al loro "giro" di acquirenti. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire oltre a numerose centraline anche dei disturbatori di frequenza con cui i ladri impedivano che le vittime chiudessero effettivamente i mezzi per aprirli più facilmente e anche una pistola. L'attività investigativa si è servita di pedinamenti, materiale fotografico con cui si è catturato l'attimo in cui i soggetti consegnavano la merce agli acquirenti che ne verificavano lo stato e ancora di intercettazioni telefoniche che hanno addirittura registrato l'attimo in cui uno dei topi d'auto si lamentava con il "collega" di aver rubato una vettura senza benzina, costretto a fermarsi per effettuare rifornimento (In foto). 

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