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Cronaca

Allarme criminalità, un imprenditore su tre ha subito un furto

Di fronte al dilagare dei reati predatori in tanti corrono ai ripari: il 64,8% ha installato un impianto di videosorveglianza e il 7,7% ha comprato un cane da guardia

C’è chi chiede maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, chi vorrebbe più vigili di quartiere e altri, il 19% sul totale, che desiderano la liberalizzazione dell’acquisto e dell’uso delle armi per la sicurezza personale.

Unico il problema, l’aumento della microcriminalità, e tanti i modi di affrontarlo, dalla recluta di personale di sorveglianza esterno all’installazione di un pianto di illuminazione più potente fuori dall’azienda.

Nell’ultimo anno infatti, secondo i dati illustrati dalla Camera di Commercio nell’indagine “Imprese e illegalità”, che ha interpellato 400 imprenditori lombardi, un imprenditore su tre ha subito un furto in azienda o in casa. Dati allarmanti che rivelano quanto gli episodi di reati predatori siano aumentati sul territorio, in concomitanza con l’acuirsi della crisi.

Il 18,5% ha riferito di essere stato derubato presso la propria abitazione mentre il 12% ha subito un furto di materiali di produzione e tra questi i più colpiti sono stati gli imprenditori dell’edilizia e del commercio. Per far fronte al problema tra le soluzioni adottate dalle vittime dei furti al primo posto c’è l’installazione di un impianto di videosorveglianza (64,8%) mentre il 7,7% ha scelto di comprarsi il cane da guardia.

La richiesta che si leva a gran voce dalla categoria, come ha fotografato l’indagine della Camera di Commercio, è l’aumento delle risorse delle Forze dell’Ordine (62,5%) mentre un imprenditore lombardo su cinque si è detto favorevole all’uso delle armi per autodifesa e il 16,2% si affida ai gruppi di controllo di volontari che stanno prendendo sempre più piede anche in Brianza.

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