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Cronaca

Tangenti dagli imprenditori per evitare multe: chi è il dirigente della polizia arrestato

Nei guai complessivamente 8 persone: 3 agenti, 4 imprenditori e un avvocato. L'indagine

Gabriele Fersini, ex comandante del distaccamento della Polstrada di Seregno, è stato arrestato nella mattinata di mercoledì 16 dicembre dai colleghi poliziotti. L'uomo, sul cui lavoro finora non c'era stato nulla da dire, è finito in manette insieme ad altri due agenti, a quattro imprenditori e un avvocato. Gli otto sono finiti al centro di un'indagine che a portato a galla un sistema di presunte tangenti - arrivate tramite regalie e favori - da parte dei titolari di alcune aziende brianzole per avere trattamenti di favore durante i controlli stradali. Non loro direttamente, quanto i camion al servizio delle loro ditte.

I dirigente della polizia che accettava regali per evitare i controlli

I poliziotti di Milano, coordinati dai procuratori Versini e Bellomo, hanno dato esecuzione alle otto custodie cautelari firmate dal gip Pierangela Renda. Due agenti della polizia stradale sono finiti in carcere; quattro imprenditori brianzoli e il dirigente di polizia, Fersini, sono finiti agli arresti domiciliari, mentre per l’avvocato è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La figura cardine dell'indagine, stando a quanto riferito dagli investigatori della questura di Milano in una nota, è quella dell'ex comandante del distaccamento di Seregno (ora chiuso), Gabriele Fersini.

Il dirigente avrebbe stretto accordi con quattro imprenditori brianzoli attivi nel settore edile per "eliminare o comunque ridurre drasticamente il rischio di sanzioni amministrative nei confronti di questi ultimi”, si legge nel comunicato stampa. In sostanza, secondo le accuse, il capo della Stradale avrebbe garantito via libera ai camion delle aziende in cambio di "indeterminate somme di denaro sotto l'apparente forma di 'sponsorizzazioni' dell'attività sportiva del figlio" di Fersini. 

I poliziotti che multavano e facevano cancellare la multe dall'avvocato amico

In questo clima, gli altri due poliziotti dello stesso comando avrebbero "collaborato illecitamente con un avvocato del Foro di Milano" trovandogli clienti che volevano ricorrere contro multe prese per "guida sotto l'influenza di alcol o di sostanze psicotrope" ed elevate proprio dagli stessi agenti. Per aiutare il legale, stando alle accuse, gli agenti avrebbero "approfittato anche delle informazioni contenute nei data base del Ministero dell'Interno". Come ricompensa avrebbero ricevuto dal professionista "una quota parte della sua parcella".

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