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Cronaca Villa Reale / Via Carlo Prina

Dopo due secoli la storica gioielleria monzese spegne le luci e chiude per sempre

Valter Villa, 60 anni, è stato costretto a interrompere una lunga tradizione di famiglia. L'addio dopo trent'anni nel laboratorio di orologeria e gioielleria a Monza dal 1810

Le luci si spegneranno la sera della vigilia di Natale quando i proprietari abbasserrano le serrande per sempre. E calerà il sipario su una attività di famiglia che a San Biagio, a Monza, è presente dal 1810. Anzi da molto prima. L'arte dell'orologeria e della gioielleria tramandata di padre in figlio, dal nonno Mario, al padre Ugo fino a Valter, 60 anni, attuale titolare che adesso però ha dovuto fare una scelta. Oltre due secoli di storia che la crisi e le difficoltà della pandemia hanno interrotto. 

Una scelta difficile ma purtroppo l'unica possibile. Già rimandata lo scorso anno e ora inevitabile. A chiudere i battenti per sempre è la Gioielleria Villa Mario, in via Prina, in pieno centro città. Uno dei 150 negozi più antichi d'Italia dove nel retrobottega dove adesso si riparano orologi nel 1800 il nonno realizzava la sperada (o raggiera), l'acconciatura utilizzata dalle popolane fino al XIX secolo, resa famosa dalla Lucia de I Promessi Sposi del Manzoni. 

"La sera della vigilia di Natale, dopo 211 anni, spegneremo per sempre le luci del nostro negozio in borgo San Biagio. Per l'occasione ringraziamo tutte le persone che in tutto questo tempo ci hanno dato fiducia, e spesso la loro amicizia" ha annunciato Valter Villa, sessant'anni, erede dell'attività avviata alla fine del Settecento dal bisnonno Pietro e portata avanti dal nonno Mario e dal padre Ugo. "Lavoro qui da sempre e sono cresciuto qui. E oggi mi sento addosso una grande responsabilità per questa scelta: dovevamo chiudere l'anno scorso ma col covid e con le chiusure forzate abbiamo tirato avanti per smaltire almeno un pochino di merce che avevamo" spiega.

E a cambiare oltre che i tempi resi più incerti dalla pandemia è stato anche il lavoro: "Oggi la gente guarda le pubblicità e si affida a prodotti senza analizzarne la qualità. Fortunatamente non ci sono stati grossi cali ma lo scorso anno è andata in pensione la nostra storica commessa e per noi ormai è una scelta di vita: facendo due conti non mi conviene aspettare la pensione per smettere di lavorare".

"L'idea è quella di viaggiare, appena il covid ce lo consentirà. Sono da sempre stato un appassionato di viaggi. E qui è come vivere in prigione: abbiamo vetri blindati, doppie porte e di notte non dormiamo più per la paura di essere svaligiati con le assicurazioni che non coprono le perdite" racconta, riportando alla mente anche uno degli episodi più spiacevoli vissuti negli ultimi anni quando qualche anno fa in piena notte la gioielleria è stata assaltata da una banda che in nove minuti ha svuotato tutte le vetrine, fuggendo con un bottino di oro e orologi che è poi sparito nel nulla. Come gli autori. 

E anche oggi di malintenzionati dalla gioielleria Mario Villa ne passano parecchi: "Subiamo tentativi di raggiro ogni settimana ormai. Prima erano molto più rari questi episodi ma oggi ne vediamo tantissimi e fortunatamante siamo allenati a riconoscerli". Insieme al negozio Valter lascia anche una clientela affezionata. "Mi dispiace rinunciare all'affetto dei clienti e in tanti si sono detti dispiaciuti per il fatto che chiudiamo. Lavoro qui da sempre, la mia famiglia abitava sopra il negozio e tanti clienti negli anni sono diventati anche amici". 

"Personalmente sono dispiaciuto di chiudere una attività che era del mio bisnonno e ne sento la responsabilità" conclude. Ma ora è tempo di pensare al tempo che scorre oltre gli orologi delle sue vetrine. Quello da vivere. 

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