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Cronaca

"Il 26 aprile riapriranno i ristoranti: oltre la metà di quelli monzesi rimarrà chiuso"

Vincenzo Butticè, noto ristoratore monzese, critica fortemente i provvedimenti. "Scelte fatte alla carlona, stanno giocando con gli interessi altrui"

“Il 26 aprile potranno riaprire i ristoranti, ma solo quelli che hanno i tavolini all’esterno. Con queste direttive a Monza, oltre la metà dei ristoranti sarà penalizzato. Sono pochissimi quelli che hanno la possibilità di avere uno spazio esterno. Sono provvedimenti presi alla carlona”. È duro e diretto Vincenzo Butticè, noto ristoratore monzese, quando commenta a MonzaToday la riapertura del settore.

“In Italia, come al solito, si sono fatte le cose a metà – prosegue -. Avrebbero potuto garantire l’apertura anche ai ristoratori che non hanno spazi esterni, ma che all’interno garantiscono il distanziamento”. Ristoratori che già l’anno scorso si erano organizzati con la rimodulazione dei tavoli, con gel e servizio di misurazione della temperatura. Ma per la ripresa del 2021 la scelta è stata un’altra. Una scelta fortemente criticata dal noto ristoratore monzese che, per esempio, il 26 aprile non potrà riaprire il suo ristorante “Il Moro” non disponendo di spazi esterni.

"In via Bergamo o torna la Ztl o i ristoranti resteranno chiusi"

“La maggior parte dei colleghi in centro non hanno spazi esterni – continua -. Per esempio a Monza in via Bergamo, dove c'è un'altissima concentrazione di locali, o il Comune ripristinerà nuovamente la Zona a traffico limitato permettendo di mettere in tavolini strada, oppure fino a giugno – se tutto andrà bene – i ristoratori dovranno effettuare esclusivamente il servizio d’asporto e di consegna a domicilio”. La scelta di riaprire i bar e i ristoranti il 26 aprile solo con il servizio all’esterno secondo Butticè è sbagliata. “Chi ha locali direttamente sulla strada, o nel centro storico difficilmente potrà riaprire – continua -. E nel frattempo chi pagherà i danni che la categoria sta subendo? Qui di soldi non ne arrivano, qui si sta giocando con gli interessi altrui”.

"A maggio al Nord le temperature non sono ancora estive"

Una scelta che, soprattutto per le regioni del Nord, secondo Butticè è una presa in giro. “In Brianza ad aprile e a maggio le temperature non sono ancora estive – continua -. Nelle frequenti giornate fredde e piovose che cosa facciamo? Mettiamo all’esterno i funghi riscaldanti? Ce lo permettono? E soprattutto questi sono ulteriori costi per il ristoratore".

"Perchè in aeroporto bar con servizi al bancone e in città no?"

L’asporto e il delivery non hanno salvato il settore. “Sta andando malissimo – conclude -. È un palliativo tanto per rimanere in vita, ma così in tanti non si salveranno. E' come somministrare il paracetamolo a un malato terminale. Quello che mi fa maggiormente imbestialire è che nei bar delle autostrade e degli aeroporti si può bere il caffè al bancone. Perché negli altri bar non si può? In aereo, pur tutti con la mascherina, si viaggia attaccati: perché, con le stesse precauzioni i ristoratori non possono riaprire le loro attività?”.

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