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Scarsa pulizia, pochi wc e docce: è “allarme” per i campi profughi

L'Asl, su richiesta del consiglio regionale, ha ispezionato i quattro campi profughi in Brianza. A Monza si registra "uno scarso grado di pulizia". A Limbiate, invece, mancano tre bagni e due docce. I dati completi

Di perfetto, secondo le norme, non ce n’è neanche uno. Qualcuno se la cava meglio, qualcun altro peggio, e qualcun altro ancora è sul limite tra il legale e “l’illegale”. 

Non è propriamente una situazione idilliaca quella dei quattro centri profughi di Monza e Brianza. Dopo i problemi di sovraffollamento, denunciati più volte e a gran voce dalla Lega Nord lombarda, ora arrivano le pecche sanitarie, rilevate dall’Asl in un’ispezione del quattro settembre scorso. 

La maglia nera, senza dubbio, va al centro di Monza, di proprietà del Comune e gestito dal consorzio comunità Brianza. Nella struttura del capoluogo, scrive l’Azienda sanitaria locale, si rileva uno “scarso grado di pulizia della pavimentazione in materiale plastico delle relative tende, specificando che la suddetta pavimentazione risulta a filo terreno”. 

Se Monza “piange”, Agrate, Carate e Limbiate di certo non ridono. Negli altri campi, infatti, non mancano alcune lacune, come tracce di umidità, oppure la necessità di tinteggiare le pareti, o ancora fili dei ventilatori non canalizzati. 

Quello “messo peggio”, sembra il campo di Limbiate, dove mancano tre wc e due docce rispetto alle otto previste. 

In una prossima relazione, sempre su richiesta del consiglio regionale, l’Asl stabilità se i campi profughi di Monza e Brianza sono o meno sovraffollati. Lunedì, a dare i numeri è stata Simona Bordonali, assessore regionale alla sicurezza e all’immigrazione, che ha parlato di “314 richiedenti asilo ospitati”

Toccherà all’Asl, adesso, dire se sono troppi o no. 
 

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