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Cronaca Roncello

K-Flex, licenziamenti confermati: l'azienda rompe il silenzio ma non torna indietro

In una nota la proprietà ha definito "anti-economico" il mantenimento del sito di produzione di Roncello

Licenziamenti confermati e nessun ripensamento. Nonostante le rappresentanze sindacali abbiano invitato i vertici della K-Flex di Roncello a ritirare la procedura di licenziamento collettivo avviata, martedì durante il tavolo convocato in Assolombarda la situazione è rimasta immutata e i lavoratori proseguono la loro battaglia in difesa del posto di lavoro.

Durante la riunione, alla presenza di Marta Spinelli, responsabile del personale del gruppo, è emerso come l'azienda abbia utilizzato diversi milioni di euro derivanti da fondi statali per investimenti all'estero, atteggiamento e scelta che i sindacati hanno ritenuto un "atto gravissimo".

L'azienda, grande assente ai tavoli istituzionali convocati per discutere della problematica, ha deciso di rompere il silenzio e affidare a una nota le motivazioni della scelta di cessare la produzione e chiudere il sito di Roncello, lasciando senza lavoro 187 lavoratori.

"L'Isolante K-FLEX S.p.A (K-FLEX) si trova costretta a cessare l’attività produttiva della sede di Roncello-Via Leonardo da Vinci e procedere ad una riorganizzazione che coinvolgerà 187 lavoratori, corrispondenti all'intera forza lavoro relativa ai reparti produttivi diretti, di assistenza alla produzione, e parzialmente ai servizi amministrativi, logistici, commerciali ed accessori" si legge nella comunicazione ufficiale del marchio.

I vertici aziendali martedì non erano presenti nemmeno in Regione Lombardia dove è stata presentata una mozione urgente a firma di tutti i capigruppo che impegna la Giunta regionale "a farsi parte attiva in tutte le sedi opportune nei confronti dell'amministratore delegato e della proprietà per chiedere il ritiro della procedura di licenziamento collettivo dei 187 lavoratori ed il ventilato trasferimento in Polonia, facendo leva oltre che sulla responsabilità sociale dell'azienda e sugli ingenti finanziamenti pubblici ottenuti, anche sugli strumenti ed incentivi a propria disposizione al fine di salvaguardare la produzione e l'occupazione in Brianza, in stretto coordinamento con il tavolo insediato presso il Mise che sarà riconvocato a breve, come assunto dal Vice Ministro Teresa Bellanova nell'incontro dell' 8 febbraio 2017".

Tra le motivazioni indicate dalla K-Flex per la chiusura ci sono "lo squilibrio tra la domanda del mercato italiano e la capacità produttiva dell'impianto, l’aggravamento e mancata risoluzione delle gravi problematiche strutturali dell'edificio di Via Leonardo da Vinci, sede della Società e della produzione" che rendono "anti-economico il mantenimento in essere del sito e, quindi, impraticabile potervi proseguire l'attività". 

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