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Cronaca Giussano / Via Mulino Principe

Si buttano nel fiume e rischiano di morire: ladri salvati dai carabinieri

Uno dei due si è fratturato una gamba, l’altro ha rischiato di morire per assideramento. Sono stati arrestati per ricettazione e resistenza. I dettagli

Per scappare erano pronti a tutto. Senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze delle loro azioni. Così, prima hanno costretto i carabinieri ad inseguirli per quasi quattro chilometri tra Carate e Giussano. Poi, non contenti, hanno obbligato gli stessi militari a mettere a rischio la loro incolumità per portarli in salvo. 

Notte di follia, quella tra mercoledì e giovedì, di due ventenni italiani, protagonisti di una rocambolesca fuga dai carabinieri finita malissimo per entrambi. La pazza corsa dei due, che si trovavano a bordo di una Peugeot 206 insieme ad altri due coetanei, è iniziata in viale Brianza a Carate, dove l’auto dei ladri non si è fermata all’alt dei carabinieri. 

Da lì è nato un inseguimento tra la Peugeot e la voltante dei carabinieri, finito soltanto in via dei Mulini a Giussano. Ormai braccati, i due arrestati sono scesi dalla macchina e nel tentativo disperato di scappare si sono lanciati nelle acque del Lambro. 

Uno dei si è fratturato una gamba, mentre l’altro ha rischiato di morire assiderato. A salvarli sono stati proprio i militari che stavano dando loro la caccia. Dopo averli ripescati dall’acqua, i carabinieri hanno dato loro del tè caldo e una coperta per cercare di farli riprendere dallo choc. Il ragazzo ferito è stato poi trasportato all’ospedale di Desio dove è stato operato e ricoverato con una prognosi di venti giorni. 

I due, uno dei quali è incensurato, sono stati arrestati con le accuse di ricettazione in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri due ragazzi che erano a bordo dell’auto, anche loro fuggiti, sono stati rintracciati poco dopo. I due non sono stati né fermati, né denunciati perché risultati totalmente estranei ai fatti. 

A “giustificare” la follia degli arrestati, secondo quanto appreso dai carabinieri, il fatto che i quattro viaggiassero a bordo della Peugeot, risultata rubata a Bellaggio il 27 novembre scorso. 
 
 

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