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Cronaca San Fruttuoso / Via Alfonso Marelli

Omicidio Garofalo, la svolta dalla confessione dell'ex di Denise

Sarebbe stato lui a confessare che la donna uccisa a San Fruttuoso dalla 'ndrangheta non sarebbe stata sciolte nell'acido ma bruciata e a consentire il ritrovamento del corpo. "La forza me l'ha data Denise"

MONZA - La svolta nelle indagini sarebbe arrivata da lui. Sarebbe stato Carmine Venturino, l'ex fidanzato di Denise, figlia di Lea Garofalo e Carlo Cosco, a rivelare che la donna non fu sciolta nell'acido come si credeva. La fine, ugualmente tragica, sarebbe stata diversa: uccisa e bruciata dentro a un bidone. Il corpo fu ritrovato nelle scorse settimane in via Marelli a San Fruttuoso, luogo già noto  per essere stato teatro dell'omicidio. La radiografia dei denti avrebbe tolto ogni dubbio agli inquirenti, le cui indagini non si sono mai fermate. Un'ammissione che potrebbe cambiare relativamente il processo, dopo i sei ergastoli comminati dalla corte d'Assise in primo grado. Dietro le sbarre, oltre allo stesso Venturino, anche  Carlo Cosco, ex marito della Garofalo.
AMORE A COMANDO - Venturino era stata spinto dai Cosco a corteggiare Denise per tenerla d'occhio, e assieme a lei la madre. La relazione instaurata con la ragazza non gli impedì però di prendere parte all'omicidio. Costretto "dalla legge che vive in Calabria", scrive.
Ora il pentimento. L'uomo, oggi 34 anni,  ha preso carta e penna per raccontare la sua verità. "Non sono un mafioso, non sono un mostro"  ha scritto nel testo riportato dal Corriere della Sera. E sul pentimento spiega: "Il coraggio di Denise, la forza che ha, mi è servita da esempio".

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