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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Giuseppe / Via Romagna, 41

"Capiamo bene che fa più rumore (e notizia) un albero che cade di una foresta che cresce"

La lettera pubblicata da Il Giorno Monza e Brianza sul presunto caso di violenza avvenuto in commissariato in viale Romagna dove un marocchino era stato legato mani e piedi

Parole forti, senza mezzi termini, che mostrano come dietro quella impenetrabile divisa ci siano uomini che credono nel loro lavoro e che lo difendono.

Gli agenti del Commissariato di Polizia di Monza hanno scritto una lettera pubblicata da Il quotidiano Il Giorno Monza Brianza dove ritornano sul caso di presunta violenza messo alla ribalta da una foto scattata all'interno del commissariato che ritraeva un uomo legato mani e piedi e immobilizzato sul pavimento. 

Lo scatto aveva sollevato immediatamente un caso mediatico ed era finito anche sul tavolo del procuratore capo Corrado Carnevali.

"Forse è meglio quando ci sparano addosso. Almeno conserviamo la speranza che, se ci è andata bene, potremo far valere le nostre ragioni. Contro gli attacchi indiscriminati, senza possibilità di replica, siamo invece indifesi (...). Capiamo bene che fa più rumore (e notizia) un albero che cade di una foresta che cresce. Ma, nelle stesse ore in cui il nostro Commissariato veniva dipinto come una specie di Guantanamo italiana, altri Poliziotti dello stesso Commissariato (...) compivano il loro dovere. Quale risalto è stato dato all’arresto di uno spacciatore ed al sequestro di 3 Litri di Ketamina, una delle famigerate droghe dello stupro?"

"Qui non c’è nessuno da difendere" continuano gli agenti "perché non c’è alcun reato. L’unica titolata a deciderne, eventualmente, sarà l’Autorità Giudiziaria di Monza. La fotografia ritrae gli ultimi momenti di un difficile e delicato intervento di Polizia".

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