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Cronaca

La vicenda della disabile "umiliata" finisce in Regione: "Serve un rinnovamento"

Gaetano Santonocito, presidente dell'Aias di Monza, scrive all'assessore alla Disabilità. "Gli esaminatori vanno formati, serve anche un tavolo tecnico"

Il caso della disabile monzese “umiliata” durante l’esame per il rinnovo della patente finisce al Pirellone. A prendere carta e penna è Gaetano Santonocito, presidente dell’Aias (Associazione italiana assistenza spastici) di Monza, oltre che papà di Lisa la 38enne monzese che aveva denunciato il fatto. Lisa settimana scorsa, durante l'esame per il rinnovo della patente di guida, non aveva gradito la domanda dell’esaminatore che le aveva chiesto a che cosa le servisse l’automobile. “Mi sono sentita umiliata – aveva raccontato a MonzaToday -. Giudicata non per le mie capacità di guidatrice, per eventuali problematiche di salute o incidenti fatti. Mi sono sentita una minorata mentale: a me, come agli altri disabili, l’automobile serve per essere autonomi”.

"Lisa non è l'unica: le denunce dei disabili"

Il suo racconto ha fatto il giro del web e Lisa ha raccolto le testimonianze di molti altri disabili che hanno lamentato le modalità di esame durante le commissioni. Da qui la scelta di Gaetano Santonicito, da una vita in prima linea per i diritti delle persone con disabilità, a chiedere un intervento rinnovatore alla Regione Lombardia. Santonicito ha scritto all’assessore alla Disabilità Alessandra Locatelli al quale già alcuni mesi fa aveva sollevato il problema. “Le modalità operative per il rinnovo della patente disabili  è vetusta e serve una urgente rimodulazione – scrive nella missiva indirizzata all’assessore -. Quanto accaduto a mia figlia mi crea evidentemente problemi di opportunità, ma, il forte eco che sta riscontrando sui social e soprattutto il riscontro di casi simili talvolta peggiori verificatesi da altri utenti, e l’incarico datomi dall’Aias nazionale di partecipare alle Organizzazioni Europee e all’Osservatorio Nazionale sulle disabilità proprio per rendere operativa la direttiva Onu per la vita autonoma, mi impone di  occuparmene”.

"I valutatori devono essere adeguatamente formati"

Santonocito è chiaro. “Ovviamente se non ci sono i presupposti, la patente non deve essere né concessa né rinnovata, ma una tale decisione deve essere frutto di maturata decisione presa con supporto tecnico e non frutto di probabili personali impressioni che potrebbero essere facilmente smentite da altri operatori – scrive -. I valutatori devono essere opportunamente formati nell’ottica che il dare o meno la concessione della patente per un persona con disabilità vuole dire migliorare l’autonomia per vivere, lavorare, socializzare proprio come tutti gli altri e prima di eventualmente toglierla, verificare fino in fondo se non esistono possibilità tecniche che possano porre rimedio ad un deficit eventualmente riscontrato”. Da qui la critica di Lisa Santonicito, abbracciata anche dal padre, in merito alla domanda sull’utilità della patente. “Altro che “a lei cosa serve la patente?” l’esaminatore vuole la persona con disabilità solo confinata in Rds, diurnato o, nei casi più fortunati, a casa solo a vegetare? – prosegue - Dobbiamo fare della formazione, purtroppo troppi non ci arrivano da soli…”.

"Bisogna istituire un tavolo tecnico"

Il presidente dell’Aias monzese avanza poi proposte anche dal punto di vista tecnico. “Da un punto di vista tecnico ancora oggi viene richiesto di utilizzare centraline, strani acceleratori ed altri ausili costosissimi spesso a carico della collettività perché ristornati – precisa -. Quando le ho attenzionato questo aspetto era frutto della circostanza di una riflessione/osservazione fatta ospite nella macchina di mia figlia dove sono posizionati strani (per me) strumenti per accendere le luci, fare andare il tergicristallo accelerare ed altro e consideravo che sulla mia macchina, di serie, tutto ciò era automatico e che se avessi intenzione di investire qualcuno l’auto non me lo consentirebbe; peraltro oggi si pensa ancora di intervenire meccanicamente su macchine che sono più elettroniche che meccaniche”. Santonicito invita l’assessore a istituire un tavolo tecnico dove possano sedere e confrontarsi sanitari, ispettorato della motorizzazione, produttori di auto e associazioni di disabili per trovare soluzioni che potrebbero poi diventare buona prassi.

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