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Cronaca

Centro Diurno Disabili di Lissone: soluzioni per un servizio migliore

Il Comune interviene sulla vicenda del Cdd

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MonzaToday

Lissone -  E’ difficile riassumere, in poche pagine, il lavoro di mesi in relazione al Centro Diurno Disabili (Cdd) di Lissone. Un lavoro – è bene precisare da subito – resosi obbligatorio per la decisione della Regione Lombardia (delibera n. 937 1° dicembre 2010 «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio-sanitario») di dismettere entro il 31 dicembre 2011 la gestione diretta da parte delle Asl delle unità d’offerta sociosanitarie.

Quando – il 3 marzo 2011 - l’Asl Monza e Brianza comunicava ufficialmente di voler concludere la gestione diretta del Cdd, l’assemblea dei Sindaci del Distretto di Carate Brianza ha incaricato il Comune di Lissone di proporre una soluzione alternativa. Cominciava così una lunga serie di incontri a tutti i livelli, in seguito alla quale nel gennaio 2012 e poi a luglio dello stesso anno l’assemblea dei Sindaci esprimeva parere favorevole al trasferimento della gestione del Cdd a un gestore da individuare attraverso le procedure di legge previste, individuando il Comune di Lissone come capofila secondo una convenzione approvata dal nostro Consiglio comunale il 19 dicembre 2012.

Nel frattempo si affrontava anche il problema del riassorbimento del personale e alla fine di laboriose trattative si concordava che Asl avrebbe gradualmente trasferito in 7 mesi - da gennaio a luglio 2013 - tutti i suoi dipendenti nel Cdd (5 educatori, il dirigente e un operatore tecnico). Altri 8 operatori del Cdd, essendo invece già dipendenti di una cooperativa, sarebbero rimasti al loro posto.

Su queste basi si è inserita la questione senz’altro più delicata, ovvero garantire la continuità e qualità del servizio a una utenza molto debole e sensibile, che da molti anni ha sviluppato con i medesimi operatori una familiarità ben oltre la normale professionalità.

Ben consapevole di tale necessità, il Comune di Lissone attraverso l’assessorato ai Servizi sociali ha sempre condiviso con i genitori e la loro associazione “Noi per loro” tutte le fasi di passaggio, di mediazioni e di trattative, senza nulla nascondere ma cercando sempre soluzioni condivise per gli aspetti critici riscontrati.

Così, prima e durante la stesura degli atti di gara che regoleranno la nuova gestione del Cdd, i responsabili dell’assessorato hanno svolto numerose riunioni con l’Associazione genitori, sia con il suo Comitato dirigente  sia alla presenza di tutti i genitori degli utenti, oltre che con alcuni assessori di Comuni del distretto sanitario e con vari dirigenti Asl.

In particolare il 24 aprile 2013, alla presenza di tutti i genitori, sono state illustrate la gradualità della razionalizzazione in corso, le garanzie sull’assegnazione del servizio a cooperative di alto livello, la sicurezza sulla presenza di una coordinatrice, il mantenimento dei soggiorni estivi e invernali come da tradizione, l’aumento delle attività di formazione per il personale e di incontri d’équipe, il riconoscimento della funzione del Comitato genitori (cui è stata assicurata una sede nel perimetro del Cdd stesso) nella segnalazione di eventuali inadempienze, la funzione di controllo del Comune quale ente responsabile del servizio, l’istituzione di una commissione mensa, le visite di verifica con un team di rappresentanti del Comune e dei genitori... Sono stati previsti anche tra giugno e luglio una serie di incontri con uno psicologo per gestire meglio le preoccupazioni dei familiari.

Non corrisponde dunque al vero che nessuna delle richieste dei genitori sia stata accettata, anzi al contrario: ogni richiesta è stata attentamente considerata, molte sono state accettate e la prospettiva oggettiva è quella di un miglioramento di alcuni aspetti del servizio rispetto al passato: anche e nonostante i tagli di bilancio.

Oltre alle richieste della Regione e dell’Asl, infatti, non vanno dimenticati alcuni fattori che, in tempo di crisi e di spending review, nessun amministratore pubblico può trascurare. Il Cdd di Lissone impiega il doppio di personale rispetto agli standard regionali (nel 2012 30.397 ore annue contro le 15.714 previste) e questa situazione anomala dura da almeno 10 anni. Nell’ultimo decennio tutti i Cdd dell’Asl di Monza e Brianza si sono progressivamente avvicinati agli standard regionali; anche le tariffe ad utente negli altri Cdd sono di gran lunga inferiori a quelle di Lissone, tanto che da due anni nel nostro Cdd non si registrano più inserimenti e non esiste lista d’attesa, anzi gli utenti sono scesi a 26 su 30 posti di capienza, perché gli altri Comuni preferiscono inserire i disabili in strutture dove la retta è inferiore e i servizi comunque rimangono all’altezza della domanda: come testimonia la generale soddisfazione dell’utenza.

Anche per il ridimensionamento del personale, il bando di concessione garantisce che in 8 anni non si potrà scendere sotto una soglia nettamente superiore agli standard regionali e ai parametri Sidi (Scheda individuale disabile).

Non si apre dunque un bando «al ribasso».

Non è vero che con la diminuzione dei costi, o con l’«allineamento» del nostro Cdd ad altri simili, la qualità diminuirà automaticamente. La sfida necessaria rimane piuttosto quella di razionalizzare per evitare sprechi ed essere più efficienti, risparmiando senza abbassare il livello qualitativo. Il percorso intrapreso dal Comune di Lissone come capofila dell’intero distretto, e suggellato da una convenzione che nel 2012 è stata approvata da 13 consigli comunali, tende proprio a questo: far tesoro delle migliori esperienze del territorio modulandole sulla realtà lissonese.


Certo, in questo lungo e difficile processo si è registrata qualche sbavatura:

un’educatrice è stata sostituita senza il previsto accompagnamento, ma perché lei stessa ha richiesto il trasferimento anticipato e contro il parere del nostro Comune

altri due educatori sono stati affiancati da uno soltanto, però questo è avvenuto nel periodo in cui alcuni utenti sono assenti perché trascorrono un periodo al mare e comunque garantendo sempre la presenza degli altri educatori che da anni lavorano al Cdd

non è stato possibile fornire preventivamente ai genitori copia del bando d’appalto per ragioni di correttezza giuridica e per evitare successivi ricorsi, tuttavia il 29 maggio si è svolto un incontro col Comitato genitori, al quale sono state date tutte le spiegazioni richieste, e dopo il passaggio ufficiale all’Assemblea dei sindaci se ne terrà un altro

nonostante le perplessità dell’Assemblea dei sindaci e la mancanza di riscontro ufficiale dell’interessato, il sindaco e l’assessore hanno appoggiato la richiesta dei genitori di protrarre oltre il concordato il lavoro di un educatore di particolari doti  e competenza, ottenendo dall’Asl la sua permanenza anche nel 2014 per un progetto specifico legato alla comunicazione aumentativa. 

Questo è quanto il Comune di Lissone e il suo assessorato ai Servizi sociali hanno fatto in lunghi mesi di mediazioni, che ci hanno impegnato al massimo in scienza e coscienza. Siamo ovviamente disposti a ulteriori passi migliorativi e ad accettare le giuste critiche, ma respingiamo con fermezza alcune affermazioni offensive contenute in una lettera resa pubblica a nome del Consiglio dei genitori allargato dell’associazione “Noi per loro” :

non è vero che il Cdd “da fiore all’occhiello del Comune di Lissone si sta trasformando in un fiore appassito”: stiamo cercando invece di gestire al meglio un cambiamento da noi non voluto, ma comprensibile almeno per ragioni economiche e di efficienza

non è vero che non si è fatta co-progettazione: tutto quanto sopra esposto dimostra invece la costanza di un continuo lavoro comune, sempre ricercato e perseguito

è denigratoria nei confronti del personale del Comune e del suo quotidiano lavoro l’accusa di “avallare l’idea che alcune condizioni di salute o di disabilità rendano indegna la vita e trasformino le persone disabili in un “peso sociale”

Se capiamo il clima di incertezza che ha potuto causare dichiarazioni di questo tipo, non accettiamo di subire accuse tanto pesanti e ingiuste, che mettono in discussione la reciproca fiducia con cui tutte le parti devono lavorare per l’obiettivo comune:  il buon funzionamento del Cdd e la qualità dei servizi agli utenti.

Lissone, 18/6/2013

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