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Cronaca

I genitori in piazza per manifestare: "Fate ritornare subito i ragazzi a scuola"

Venerdì 15 gennaio, alle 17 le associazioni genitori degli istituti superiori di Monza si mobilitano. Una manifestazione pacifica in piazza Trento e Trieste per chiedere la riapertura delle scuole. "Le nostre scuole sono sicure: anticipate le vaccinazioni di insegnanti e personale scolastico"

Le mamme (e i papà) scendono in piazza: fate ritornare i nostri figli a scuola. Le associazioni genitori degli istituti superiori di Monza si sono date appuntamento oggi pomeriggio, venerdì 15 gennaio, alle 17 in piazza Trento e Trieste.

Una manifestazione pacifica e silenziosa, nel pieno rispetto delle prescrizioni covid. Una cinquantina i genitori attesi in piazza.
"È dalla fine di ottobre che i nostri ragazzi sono a casa in modalità didattica a distanza – spiega Giusy Cafaro, presidente dell’Associazione genitori del liceo scientifico Frisi -. Non ne possono più. Prima avevano deciso di farli rientrare il 7 gennaio, poi l’11 adesso il 25. Tutto perché non ci si era ancora attrezzati con il piano trasporti”.

Il problema, infatti, non sono le scuole: gli istituti da tempo si sono organizzati e sono stati messi in sicurezza. “Le nostre scuole sono sicure. I nostri dirigenti hanno fatto tutto il necessario: aule organizzate con il distanziamento, gel, mascherine e controlli per evitare gli assembramenti. Al Frisi il servizio di sorveglianza anti assembramenti è stato organizzato anche agli ingressi”. Non sono mancati episodi di studenti risultati positivi; contagi avvenuti in ambito extrascolastico, immediatamente tracciati con i ragazzi messi in quarantena.

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“Il problema non sono le scuole, ma come a scuola ci arrivi, stipati come sardine sugli autobus”, aggiunge. Prima di scendere in piazza i genitori avevano inviato una lettera alle istituzioni locali (prefetto, presidente della Provincia e sindaco),per sollecitare un rapido ritorno a scuola. Ma la loro richiesta, ad oggi, è caduta nel vuoto.

“I nostri figli non ne possono più della didattica a distanza, è un enorme sacrificio. Siamo noi i primi a non voler mettere a repentaglio la salute dei nostri ragazzi e dei lavoratori del mondo della scuola, ma bisogna ritornare in classe il prima possibile. Le scuole sono sicure”.

Giusy si domanda come sia possibile che dall’asilo nido alle scuole medie bambini e ragazzi possano andare in classe, formando comunque assembramenti davanti alle scuole. Gli studenti delle superiori, però, devono rimanere a casa.

“Gli adolescenti sono il nostro futuro e stanno pagando un prezzo altissimo. Molti ormai sono rassegnati e non vedono più la luce alla fine del tunnel”. Per lei una possibile soluzione per riportarli subito in classe è modificare il piano vaccinale: vaccinare il prima possibile docenti e personale scolastico, che secondo il cronoprogramma del Governo sono rinviati alla primavera.

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