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Martedì, 16 Aprile 2024
Pedemontana

"Fermiamo Pedemontana", la Brianza si mobilita contro le nuove tratte dell'autostrada

Una ventina i comitati e le associazioni ambientaliste che hanno promosso la mobilitazione nei comuni che sono coinvolti dalla progettazione delle nuove tratte. Appuntamento per sabato 17 dicembre

Pedemontana ha annunciato l'avvio dei cantieri per le nuove tratte dell'autostrada in Brianza. Nelle scorse settimane è stato firmato il contratto che prevede l’affidamento della progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori delle Tratte B2 e C al consorzio di imprese guidato dal Gruppo Webuild e partecipato da Impresa Pizzarotti & C S.p.A. Ma chi si oppone all'avanzamento dell'autostrada sul territorio ha deciso di far sentire la propria voce e per sabato 17 dicembre è stata organizzata una manifestazione.

"Il 17 dicembre siamo tutti invitati a una grande manifestazione contro Pedemontana, un’opera che costerà cara al territorio creando molti danni senza alcuno dei benefici previsti. Calata in un territorio fragile, sarà come un elefante in una vetreria" annunciano da Brianza Sostenibile che è tra i promotori dell'iniziativa.

"Sempre più cittadini si stanno rendendo conto del grave impatto ambientale che avrà oltre che della sua inutilità e del costo esorbitante, soprattutto per le generazioni future. Il costo è inteso non solo in senso economico ma pensando alla perdita di aree verdi, alla frammentazione del territorio e allo strascico di effetti negativi che l’opera porta con sé (nuove cementificazioni, pericolo diossin, strade di arroccamento, cantieri, traffico, smog…)". E ancora "La manifestazione del 17 dicembre chiama in piazza cittadini e associazioni per dare un segnale a questa Giunta Regionale che in modo arrogante ha imposto un progetto anacronistico e irrispettoso e che porta già con sé un sacco di falle (compensazioni non eseguite e flussi di traffico mai calcolati). Questo vale soprattutto per la tratta C e D che vedranno concellati boschi e completamente rovinato un grande parco sovracomunale Parco Pane che rappresenta ad oggi un piccolo miracolo, il cuore verde della Brianza est".

Diversi i comitati e le associazioni ambientaliste che hanno scelto di promuovere la mobilitazione: Associazione Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente circolo Laura Conti di Seveso, Legambiente Seregno , Lista Altra Bovisio,  Lista Passione Civica Cesano Maderno, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Meltingpot Arcore, Gas Vitale Arcore, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio, Comitato Fermaecomostro tratta D breve, gruppo No Pedemontana Lesmo, comitato PedemontaNO di Vimercate.

L'appello

"È giunto il tempo di scegliere da che parte stare. Se dalla parte di chi Pedemontana non la vuole, o da quella di chi la vuole. Ora non è più data una terza possibilità. Regione Lombardia non accetta nessuna modifica per mitigarne l’impatto. A favore di Pedemontana oggi rimangono coloro che fiancheggiano gli interessi del business dell’asfalto e del cemento e che hanno una visione del futuro della Brianza che replica semplicemente quella di un passato i cui effetti sono sotto i nostri occhi:  aria ammorbata, insostenibile consumo di suolo, disordine urbanistico, viabilità critica, traffico caotico mai alleggerito dalle nuove strade realizzate e basso standard qualitativo della vita" si legge nella nota che presenta la mobilitazione.

"Fermiamo Pedemontana, viviamo la Brianza": questo l'appello che comitati, associazioni vorranno portare nelle piazze dei comuni attraversati dalle tratte in fase di progettazione sabato 17 dicembre. “Pedemontana non rappresenta per la Brianza la soluzione ai problemi viabilistici sulla direttrice est-ovest e insistere per volerne il completamento è da irresponsabili. Essa comporterebbe un impiego abnorme di risorse pubbliche ottenute con prestiti da restituire e che potrebbero avere altre destinazioni, come il trasporto pubblico, le infrastrutture ferroviarie per passeggeri e merci, la conversione dalle energie fossili a quelle rinnovabili attraverso il fotovoltaico. I costi realizzativi elevati comporteranno, come sulle tratte già in esercizio, pedaggi alti e conseguenti scarsi flussi di traffico, anche perché non si intercetteranno gli spostamenti sulle brevi percorrenze, che si riverseranno invece sulla già problematica viabilità locale". 

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