Rincorre per casa la moglie con martello, 38enne arrestato dopo anni di botte e minacce
I maltrattamenti anche davanti ai figli. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno eseguito a Brugherio una ordinanza di custodia cautelare in carcere
Sei anni di minacce, insulti e botte. Maltrattamenti e ingiurie davanti ai bambini ed episodi di violenza con la donna che si è ritrovata a essere colpita con un pugno sul naso, un calcio sul fianco e con il telefono rotto per tre volte dal compagno. E poi l'ultimo episodio di una lunga serie, avvenuto a inizio novembre, quando l'uomo, 38 anni, cittadino di origine albanese, durante l'ennesima lite ha afferrato un martello e ha iniziato a rincorrere la moglie per casa, minacciando di colpirla.
Momenti di paura durante i quali la signora, 32 anni, italiana, mamma di tre figli di cui il più grande non ha ancora dieci anni, è riuscita a divincolarsi e a scappare, trovando rifiugio dai vicini. Poi la chiamata ai carabinieri e l'intervento, con l'arresto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere effettuato qualche giorno fa.
Rincorre la moglie con martello in casa
E' stato proprio quell'ultimo episodio a convicere la donna a recarsi dai carabinieri e sporgere denuncia. La 32enne ha raccontato di anni di maltrattamenti, minacce e botte che si sono susseguiti fin dal 2015.
"Brucio te e i bambini" si sarebbe sentita dire in un'occasione dal marito, spesso in preda a raptus di violenza anche a causa dell'abuso di alcol. E poi ancora "In questa casa non entrerà nessuno. L'ho costruita io e io la distruggo" insieme ad altri insulti rivolti alla donna e ripetuti davanti ai figli. Una situazione che era ormai divenuta insostenibile e che si era protratta per anni durante i quali era stata colpita con un pugno al viso, sul naso, e con un calcio.
Poi a inizio novembre l'esplosione di rabbia durante una lite con il 38enne che ha afferrato un martello e ha rincorso per la casa la donna. L'uomo ora è finito in carcere su disposizione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Giovanni Gerosa.