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Giovedì, 25 Aprile 2024
Indagini e arresti / Vimercate

Minacce e telefonate da paura, donna consegna oltre 3mila euro agli aguzzini

Dopo la denuncia due arresti e divieto di avvicinamento per i due complici

In un momento di difficoltà si era ritrovata con un debito con la banca di circa mille euro e aveva chiesto aiuto trovando la mano tesa di due aguzzini che, nel giro di un anno, con minacce, telefonate e incontri in cui terrorizzavano la vittima, hanno preteso la restituzione del debito con una somma pari al triplo. Un incubo durato un anno per cui ora due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Vimercate mentre per una coppia è scattato il divieto di avvicinamento.

I fatti

I fatti risalgono alla scorsa estate 2021 quando dopo aver prestato mille euro alla donna, gli indagati si erano accordati per una restituzione del capitale con 300 euro di interessi. A presentare agli aguzzini la vittima era stata una coppia di coniugi, conoscenti della vittima (57 anni). Il debito era stato saldato per intero poco dopo ma poi erano inziate le minacce e le intimidazioni per avere ancora indietro del denaro. Soldi che in poco tempo sono arrivati alla cifra di 3.300 euro. Le indagini, in seguito alla denuncia della vittima, hanno ricostruito come i quattro si siano "resi responsabili nei confronti della vittima, di una serie di minacce, attuate in varie modalità, dagli incontri di presenza ad una moltitudine di messaggi tramite le app di messaggistica istantanea riuscendo a mantenere la vittima in una costante stasi di paura" spiegano dal comando provinciale dell'Arma di Monza e Brianza. "Meglio che diventi rossa per la vergogna prima che diventare rossa col sangue": questa una delle minacce che la 57enne si è sentita rivolgere. 

Tutti dovranno rispondere del reato di estorsione continuata ed aggravata in concorso. Due uomini sono stati arrestati (un 49enne ed un 35enne) mentre una coppia di coniugi  di 36 e 33 anni, loro complici, sono stati sottoposti alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa. Era proprio la coppia che, oltre a essere testimone delle minacce alla vittima, in alcune occasioni era stata incaricata di riscuotere le rate.

Il 35enne inoltre era già ai domiciliari dopo essere stato arrestato a marzo dello scorso anno per un fatto analogo: vittima delle minacce e dell'estorsione era stato un ragazzo che aveva chiesto in prestito del denaro per rientrare di un debito per droga. A trovare la forza di denunciare, dopo aver trovato fuori di casa una bottiglia di Jack Daniel's con all'interno due proiettili, era stata la madre. Nonostante il precedente arresto il 35enne aveva continuato con il suo "lavoro", trovando un'altra vittima.

Il machete e i falsi distintivi

In carcere invece è finito un uomo di 49 anni che insieme al reato di estorsione aggravata in concorso con gli altri dovrà rispondere anche di “usura aggravata”, “possesso di segni distintivi contraffatti” e “porto di armi od oggetti atti ad offendere” poiché durante un controllo nelle fasi delle indagini è stato trovato in possesso di una paletta catarinfrangente “Ministero della difesa – carabinieri” priva di matricola, una casacca colore azzurro con scritta “carabinieri” e logo dell’Arma, un paio di manette metalliche prive di matricola simili a quelle in uso alle forze di polizia, un porta distintivo e un machete

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