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Cronaca Carate Brianza

In comune con un coltello, insulti e molestie: arrestato l'incubo delle impiegate dei servizi sociali

La vicenda in Brianza

Minacce, insulti e visite "a sorpresa" negli uffici tanto da arrivare a diventare un vero e proprio incubo per le impiegate dei servizi sociali. Tutto per cercare di ostacolare l'attività del servizio di Carate Brianza che stava effettuando una consulenza in relazione a un caso di maltrattamenti con allontanamento dall'abitazione familiare di un 36enne. Lo stesso uomo appunto che per ottenere un trattamento "privilegiato" avrebbe messo in atto per mesi azioni intimidatorie. Ora l'uomo è stato raggiunto da una ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa emessa dal Gip del Tribunale di Monza su proposta della locale Procura della Repubblica ed eseguita dai carabinieri della stazione di Carate Brianza.

Il 36enne, di origini campane ma da tempo residente a Carate Brianza, disoccupato, con precedenti per reati in materia di stupefacenti, contro la persona (tra cui maltrattamenti contro familiari o conviventi) e il patrimonio è ora indagato in relazione al reato di atti persecutori con l’aggravante dell’avere commesso il, fatto contro svariati pubblici ufficiali e più persone incaricate di pubblico servizio e con la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale.

Le indagini dei carabinieri

Le indagini dei militari dell'Arma erano iniziate dopo le segnalazioni ricevute dal personale addetto dell’Ufficio dei Servizi Sociali e di Tutela dei Minori del Comune di Carate Brianza che aveva manifestato il proprio timore per i preoccupanti atteggiamenti e i comportamenti che il 36enne dal mese di febbraio al mese di ottobre 2022, aveva posto in essere nei loro confronti. Blitz negli uffici, urla, minacce, appostamenti, porte sbattute, pugni sul tavolo e, in un caso, l'uomo era addirittura arrivato a presentarsi in comune con un coltello da cucina al seguito. 

L’uomo – destinatario di un provvedimento provvisorio del Tribunale dei Minorenni di Milano con il quale veniva disposto l’allontanamento dei propri quattro figli minori e della compagna dalla casa familiare con contestuale collocazione in comunità protetta – avrebbe molestato quattro dipendenti donne dell’Ufficio dei Servizi Sociali e di Tutela dei Minori del Comune di Carate Brianza, generando loro "un perdurante e grave stato di ansia e di paura e il fondato timore per la loro incolumità, al punto da costringerle ad alterare le proprie abitudini di vita, generando loro uno stato di angoscia e di preoccupazione tale da condizionarli nelle loro attività quotidiane, costringendole a non uscire dall’ufficio o a spostarsi da sole (oppure a chiedere ausilio alla Stazione Carabinieri di Carate Brianza ogni qualvolta si presenti l’indagato) per il timore di incontrarlo e a non praticare i luoghi abitualmente frequentati". E ogni volta il 36enne avrebbe minacciato, offeso e denigrato il personale anche davanti agli altri colleghi di lavoro o ai carabinieri di Carate Brianza intervenuti per cercare di controllare l'atteggiamento dell'uomo.

"In particolare, l’indagato, mediante la mirata reiterazione di una pluralità di atteggiamenti convergenti nell’esprimere ostilità verso le vittime e preordinati a incutere loro paura e il prevedibile timore per la loro incolumità, al fine di impedire loro od ostacolarli nell’adempimento del loro servizio pubblico (nello specifico, lo svolgimento di una indagine psico-diagnostica sul nucleo familiare relativamente ad episodi di maltrattamento familiare e alla gestione degli incontri proietti a seguito dell’allontanamento dei figli minori) avrebbe più volte sorpreso le persone offese con l’intento di incutere loro timore al fine di ottenere un trattamento privilegiato rispetto alle altre persone nelle analoghe condizioni, presentandosi all’improvviso, nonché insultandoli e minacciandoli ogniqualvolta li incontrava all’interno degli uffici comunali" si legge nella nota del comando provinciale dei carabinieri di Monza e Brianza.

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