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Provincia di Monza e Brianza, 77mila abitanti non hanno cognomi italiani

E' stato presentato il quarto rapporto annuale sull'immigrazione in provincia. In aumento i cittadini di nazionalità straniera, provenienti soprattutto dall'est Europa, dalla Romania, dal Marocco e dall'Albania. Monza diventa la quinta città più popolata da immigrati della Lombardia

MONZA - Ha tirato le somme sugli stranieri la Provincia di Monza e Brianza, attraverso il suo quarto rapporto sull’immigrazione, stilato con l’aiuto dalla fondazione Ismu. Il risultato emerso delinea una popolazione in continua crescita. Al primo luglio del 2011 vengono infatti stimati sul territorio provinciale circa 65mila stranieri regolarmente residenti, 6mila persone regolarmente presenti ma non iscritte al registro dell’anagrafe e altrettante 6mila invece irregolari. Il totale è quello di 77mila presenze. Ossia il 6,1% della popolazione straniera presente su tutto il territorio regionale. Un numero che porta Monza al quinto posto delle province lombarde in fatto di immigrazione, subito dopo Milano, Brescia, Bergamo e Varese.

Cifra inoltre che è cresciuta di circa 6mila abitanti rispetto allo scorso anno e che si presenta in continuo aumento, rispetto alle ultime tendenze degli anni passati. In diminuzione poi anche il numero degli stranieri irregolari. Da più di 11mila persone registrate nel 2006 si è infatti passati agli attuali 6mila. Un fenomeno forte, che porta la Lombardia ad accogliere poco meno di un quarto dell’intero contingente di stranieri, che si presenta anche altrettanto radicato. I dati mostrano infatti anche un progressivo consolidamento degli immigrati. L’84% di loro è infatti regolarmente registrato, e con tanto di residenza. Anche l’indice di integrazione si rivela poi, positivo. Il 29% di stranieri, percentuale formata prettamente da nord africani, soprattutto marocchini, risiede in provincia da almeno dieci anni. Dato che, come sostengono Dario Allevi, presidente della Provincia e Giuliana Colombo, assessore alle Politiche sociali, mostra la presenza effettiva di opportunità lavorative nel territorio per gli stranieri. Ulteriore dato rilevante è invece quello riguardante l’abitazione. Il rapporto sostiene infatti che il 70% degli stranieri vive in residenze private, da soli o con la propria famiglia. Uno su quattro poi, risulta essere proprietario della propria casa. Solo l’8% vive ancora in sistemazioni precari.

In espansione poi la presenza di immigra provenienti dai paesi dell’Est Europa, se si considera come periodo di riferimento gli anni tra il 2006 e il 2011 si può sostenere un raddoppiamento netto del loro numero, che arriva a raggiungere quota 32mila. La nazionalità più numerosa rimane tuttavia quella rumena, con 13,8mila individui, seguita da quella marocchina, 8,9mila, e gli albanesi, 7,6mila. Seguono poi gli ecuadoriani, 5,2mila, gli ucraini, 4,8mila, e i pakistani, 4,5mila. Il rapporto uomo-donna si stima di 96 donne su 100 uomini. Situazione più critica invece quando si parla di impiego. Il dato relativo agli occupati a tempo indeterminato è invece pari al 26,5%. Numero che posiziona la Provincia di Monza e Brianza come ultima tra le lombarde.

Tra i lavori maggiormente svolti dagli stranieri sono presenti differenze di genere. Se il 18% degli uomini è impiegato come operai generico nell’industria e l’8% nel settore dell’edilizia, le donne invece trovano lavoro prevalentemente nel campo dell’assistenza domiciliare e nei lavori domestici. Per quanto riguarda poi la fede, è la religione musulmana quella maggiormente praticata. Risulta infatti il credo del 40% degli stranieri. La quota di cattolici passa invece dal 20 al 26% dal 2006.

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