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Cronaca

Chi sono i sette studenti che sono stati protagonisti del gemellaggio con Indianapolis

Monza e Indianapolis unite non soltanto dal comune denominatore di motori e velocità

Monza e Indianapolis: unite non solo dalla velocità e dai motori, ma anche dalla tecnologia e dalle giovani menti, promesse per il futuro. Un gemellaggio sempre più profondo e interdisciplinare quello che lega il capoluogo brianzolo con la cittadina americana. 

Entrambe accumunate dalla presenza dei due circuiti più antichi della storia dell’automobilismo, l’Indianapolis Motor Speedway, costruito nel 1911 e l’Autodromo Nazionale di Monza che l’anno prossimo taglierà il traguardo dei cent’anni. Ma non solo. Dal 17 al 24 novembre sette studenti monzesi hanno partecipato a un progetto di scambio culturale, prioprio nella città dell'Indiana. 

Protagonisti di questa avventura Andrea Amico (studente del Politecnico di Milano, facoltà di Ingegneria Aerospaziale laurea triennale), Andrea Orlando (studente all'Università degli studi di Bergamo, facoltà di Ingegneria Meccanica laurea magistrale), Sara Colombo (studentessa alla Libera Università di Lingue e Comunicazione - IULM, facoltà Comunicazione media e pubblicità laurea triennale), Pietro Galimberti (studente al Politecnico di Milano, facoltà di Ingegneria Gestionale, laurea triennale), Riccardo Motta (studente all'Università di Bologna, Organizzazione e Gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie), Giuseppe Sebastiano Manzo (studente Politecnico di Milano, Ingegneria dell’automazione laurea magistrale) e Marco Schifone (studente Politecnico di Milano, facoltà di Ingegneria Aerospaziale laurea triennale)-

"Con questo progetto - spiega l'assessore Federico Arena - abbiamo pensato di offrire ai nostri studenti occasioni di incontro con realtà imprenditoriali nell’ambito di questi settori che in prospettiva potrebbero rappresentare importanti sbocchi professionali. Il confronto con mondi diversi dai nostri è fondamentale per far conoscere ai giovani i percorsi di formazione in linea con le loro aspirazioni e le opportunità offerte da un mercato del lavoro in cui i confini geografici non esistono più. È un’opportunità formativa concreta per i nostri studenti. Fare un’esperienza negli States significa avere la possibilità di dare un valore aggiunto al proprio curriculum"

Il progetto formativo prevedeva l’incontro con alcune esperienze sportive e imprenditoriali di qualità della realtà di Indianapolis. La prima tappa visita agli stabilimenti di due squadre automobilistiche della IndyCar Series: la A.J. Foyt Enterprises, fondata dal quattro volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis A.J. Foyt e l'Andretti Autosport di proprietà dell'ex pilota di Formula 1 Michael Andretti. La seconda tappa è stata presso una vera e propria eccellenza del motorsport, l’azienda emiliana Dallara che nel 2012 ha aperto a due passi dal mitico catino americano il Dallara Indy Factory, un importante centro di ricerca e sviluppo. E, poiché oggi il mondo dei motori è strettamente collegato a quello delle tecnologie, gli studenti hanno visitato il 16 Tech, il distretto dell’innovazione di Indianapolis, e la IUPUI School of Engineering and Technology dove hanno incontrato Andrew Borme, professore ordinario di Motorsports Engineering.

 Non sono mancati i confronti con gli studenti dell’University of Indianapolis e della Marian University, i momenti di svago con una partita di basket NBA tra i padroni di casa degli Indiana Pacers e i New Orleans Pelicans, gli incontri istituzionali con vicesindaco di Indianapolis Judith Thomas e il Direttore Affari Internazionali Ruth Morales. In programma, infine, la visita dei luoghi simbolo della capitale dell'Indiana: il Lucas Oil Stadium, soprannominato The Luke, lo stadio della città; la Gainbridge Fieldhouse, la casa degli Indiana Pacers; l’Indianapolis Motor Speedway, l’ovale più famoso del mondo che ospita la 500 miglia di Indianapolis; il World War Memorial Museum, il complesso architettonico costruito per onorare la memoria dei veterani della prima guerra mondiale; l’Eiteljorg Museum, il museo che ospita un'estesa collezione di arti visive sui popoli indigeni delle Americhe; il Benjamin Harrison Presidential Center, la casa di Benjamin Harrison che oggi ospita un museo e l’archivio del ventitreesimo presidente degli Stati Uniti.

"Un accordo di gemellaggio può rivelarsi un’operazione virtuosa e recare molti benefici ad una comunità: integrazione, unione tra persone di Paesi diversi, condivisione dei problemi, scambio di opinioni. Quando il sistema funziona, tutto questo si traduce in vantaggi concreti. Come dimostra l’esperienza del viaggio di sette nostri ragazzi a Indianapolis", ha dichiarato il sindaco Dario Allevi ha spiegato il significato dell’esperienza di sette studenti monzesi nella capitale dell’Indiana nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Console Generale degli Stati Uniti Robert Needham.

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