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Disastro Lombarda Petroli: Regione parte civile nel processo

Sono quindici le richieste per costituirsi parte civile nel processo per lo sversamento di idrocarburi avvenuto la notte del febbraio 2010 nel deposito di Villasanta. L'ipotesi accusatoria è che il disastro sia stato causato da un maldestro tentativo di evadere le accise

MONZA - "I fatti per i quali si procede sono di una gravità inaudita". E' questo uno dei passaggi dell'atto presentato dalla Regione Lombardia che stamane davanti al gup di Monza, Giovanni Gerosa, ha chiesto di costituirsi parte civile nell'ambito del procedimento sullo sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro, avvenuto il 22 febbraio del 2010 a Villasanta. "Per effetto della deliberata fuoriuscita dei prodotti combustibili e petroliferi - si legge in un altro passaggio dell'atto di costituzione -  indicati nella richiesta di rinvio a giudizio degli imputati l'intera asta del fiume Lambro e buona parte del fiume Po (per quanto concerne il territorio regionale lombardo) ha subito il più grave inquinamento a memoria d'uomo".

LE RICHIESTE - Oltre alla Regione Lombardia nel corso della mattinata ci sono state un'altra quindicina di richieste di costituzione di parte civile, tra cui anche quella del WWF Lombardia, che ha chiesto 200.000 euro da destinare a progetti anti inquinamento, e Legambiente Lombardia. Il Comune di Monza sta ancora valutando sul da farsi, mentre la Provincia ha chiesto un totale di 185.000 euro tra danni patrimoniali e di immagine. "Confidiamo nella magistratura perché si faccia luce su questa tragedia" ha detto il presidente degli Ecologisti civici di Monza e Brianza Roberto "Nik"  Albanese che stamane, insieme ad un ristretto numero di persone si è presentato davanti al tribunale di Monza. "Confidiamo anche in un miglioramento delle istituzioni - ha proseguito Albanese - che all'epoca non riuscirono a bloccare l'onda nera che arrivò fino al Po".

IL PROCESSO - L'udienza a carico di sei persone tra cui Giuseppe e Rinaldo Tagliabue (in qualità di amministratori della Lombarda Petroli) è stata rinviata al 15 novembre prossimo, data in cui il giudice deciderà sulle istanze. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, in sostanza, vi sarebbe stato un maggior volume di carburante in entrata e in uscita rispetto a quello ufficiale con accise evase per circa 5 milioni di euro. Il disastro sarebbe stato provocato, sempre secondo l'accusa, per abbassare il livello di olio combustibile ancora presente perché in sostanza si avvicinasse a quello che risultava dalla contabilità ufficiale.

LA DIFESA - "Affrontiamo con serenità il giudizio ritenendo di non avere alcuna responsabilità". A parlare è l'avvocato Attilio Villa, difensore di Rinaldo Tagliabue, che nega ogni addebito a carico del suo assistito.

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