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Venerdì, 19 Aprile 2024
Rimpatrio

Scarcerati, vengono subito rimpatriati

Il provvedimento del questore per due cittadini di origine straniera

Il questore della Provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, ha disposto il collocamento al centro per il rimpatrio di Torino di due cittadini stranieri, di nazionalità marocchina, ambedue condannati per molteplici reati. Il primo, un uomo di 43 anni, in Italia dal 2011, già in quell’anno veniva colpito da due ordini del Questore di Varese di lasciare il territorio nazionale, ai quali non ottemperava. Veniva poi arrestato per tentato furto aggravato, per aver tentato di rubare il marsupio di un giovane dalla sua auto mentre altri suoi complici lo distraevano. Per tale reato veniva sottoposto al divieto di dimora nel comune di Milano.

Nel mese di settembre 2011 veniva arrestato per rapina, avendo strappato una collana d’oro dal collo di una ragazza. Nella circostanza veniva anche denunciato per manifesta ubriachezza e sottoposto a custodia cautelare in carcere. Qui, durante le operazioni di trasferimento presso un altro istituto penitenziario, veniva denunciato per porto abusivo di armi atte a offendere, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Per i reati commessi veniva condannato alla pena di due anni e quattro mesi di reclusione e alla multa di 720 euro. Una volta scarcerato, gli veniva nuovamente ordinato di abbandonare l’Italia, ma continuava a trattenersi sul territorio e nel 2013 veniva denunciato per invasione di terreni o edifici. Nello stesso anno veniva emessa nei suoi confronti ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio nei confronti di un cittadino sudanese che, per essersi rifiutato di fornirgli una compressa di psicofarmaco, veniva aggredito con un machete, colpendolo violentemente al petto, al fianco e alla testa. Per questo reato veniva condannato alla pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione e alla multa di 600 euro.

Mentre scontava la pena inflittagli, veniva denunciato per resistenza a pubblico ufficiale: il cittadino marocchino, dopo essersi scagliato per due volte con la testa contro la parete della cella e aver ingerito degli oggetti metallici, durante il trasporto in infermeria, colpiva con una testata al viso l’agente di Polizia Penitenziaria che lo scortava e cercava di impossessarsi della sua pistola. Scarcerato nel 2020, veniva nuovamente arrestato in flagranza del reato di tentata rapina e condannato alla reclusione per 2 anni e 4 mesi. Anche durante questo periodo di detenzione creava problemi all’interno del carcere, rifiutando di accettare in cella un nuovo detenuto, oltraggiando e insultando gli agenti di polizia penitenziaria e paventando atti anticonservativi.

Il secondo cittadino marocchino, nato nel 1982, in Italia irregolarmente dal 2009, nel 2010 veniva indagato per minaccia e atti persecutori nei confronti della ex compagna, reati per i quali veniva disposto il divieto di avvicinamento alla stessa e ai luoghi da lei frequentati.  Nel 2013 veniva arrestato per furto aggravato in un noto negozio di articoli sportivi, ove, in concorso con altri, si impossessava di otto magliette e un paio di calze. Nel 2014 veniva nuovamente indagato per il tentato furto di un profumo e per rapina impropria: in particolare, aveva rubato un paio di occhiali e, per guadagnarsi la fuga, aveva provocato lesioni all’addetto all’antitaccheggio del negozio di ottica. Per questo reato veniva condannato alla pena di mesi 10 di reclusione e 1000,00 euro di multa e all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Nel 2020 veniva nuovamente arrestato per aver tentato di sottrarre il portafogli dalla giacca di un turista giapponese in metropolitana.  Sottoposto agli arresti domiciliari, veniva denunciato per evasione, essendo stato trovato all’interno del mezzanino della metropolitana di Milano, e ricondotto presso la casa circondariale di Monza.

I due cittadini marocchini, ambedue scarcerati nella giornata di sabato 10 dicembre, venivano messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione ai fini dell’adozione del provvedimento amministrativo con il quale il Questore, Marco Odorisio, ne disponeva il trattenimento presso il centro per il rimpatrio di Torino, ove sono stati accompagnati da personale della Questura. Lì, grazie ai due posti messi a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, gli stranieri saranno trattenuti per il tempo necessario all’esecuzione del provvedimento espulsivo per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale.

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